Ribaltone di Franco, l’emendamento portuale si re-incaglia: possibili agitazioni
Colpo di scena nell’iter dell’emendamento al DL Sostegni bis che avrebbe dovuto consentire la riproposizione anche per il 2021 di diverse misure previste dal DL Rilancio 2020 a sostegno di svariate categorie del mondo portuale. Dopo una prima bocciatura, la riformulazione, tagliando la possibilità per le Autorità di Sistema Portuali di utilizzare anche quest’anno 10 […]
Colpo di scena nell’iter dell’emendamento al DL Sostegni bis che avrebbe dovuto consentire la riproposizione anche per il 2021 di diverse misure previste dal DL Rilancio 2020 a sostegno di svariate categorie del mondo portuale.
Dopo una prima bocciatura, la riformulazione, tagliando la possibilità per le Autorità di Sistema Portuali di utilizzare anche quest’anno 10 milioni di euro (complessivi) dei propri avanzi di bilancio, aveva spinto la Commissione Bilancio ieri sera a promuovere il provvedimento. Poco fa, però, la Ragioneria dello Stato – almeno secondo le versioni di Assiterminal e delle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – si sarebbe nuovamente messa di traverso. Possibile che, essendo l’emendamento basato sull’utilizzo di risorse residuate dai 54 milioni stanziati col DL Rilancio per le misure in questione, la ragione stia nell’aver già previsto la destinazione di quelle risorse su altri interventi.
Veemente la reazione di associazioni dei terminalisti e sindacati: “Basta! Non c’è motivo e non c’è logica o forse la portualità si sostiene con la fotosintesi mentre gli altri settori continuano a essere oggetto di aiuti e finanziamenti! Siamo tutti compatti e valuteremo le azioni da intraprendere anche con modalità non abituali per gli imprenditori che rappresentiamo, insieme alla numerosa e diffusa comunità di cui facciamo parte…e si capirà quanto siamo davvero strategici!” ha scritto Assiterminal in una nota.
“Il nuovo ed ingiustificato intervento della Ragioneria di Stato, pur in costanza di avanzi di amministrazione delle Autorità di Sistema Portuale, rende tutto più difficile ed alimenta un forte malcontento nonché tensione tra gli stessi lavoratori. A questo punto sarebbe utile che le stesse imprese portuali facessero sentire il loro malcontento e si schierassero a sostegno della nostra mobilitazione” hanno fatto eco Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, ventilando anche la possibilità di “proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori di tutti i porti del nostro Paese con la previsione di arrivare anche una specifica azione di sciopero”.
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