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Lavoro portuale: gli emendamenti appena bocciati saranno riproposti nel prossimo ‘decreto Trasporti’
Livorno – Quanto previsto dagli emendamenti al decreto Sostegni-bis in favore del lavoro portuale che nei giorni scorsi la Ragioneria dello Stato ha bocciato verrà già nelle prossime settimane riproposto nel prossimo ‘treno legislativo’ disponibile. “La questione del lavoro portuale si può inserire nell’ambito del prossimo decreto Trasporti già a fine mese” ha annunciato Raffaella […]
Livorno – Quanto previsto dagli emendamenti al decreto Sostegni-bis in favore del lavoro portuale che nei giorni scorsi la Ragioneria dello Stato ha bocciato verrà già nelle prossime settimane riproposto nel prossimo ‘treno legislativo’ disponibile. “La questione del lavoro portuale si può inserire nell’ambito del prossimo decreto Trasporti già a fine mese” ha annunciato Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti alla camera, rafforzando il concetto espresso pochi minuti prima dal collega deputato Andrea Romano. “La bocciatura, giunta a sorpresa considerando che gli emendamenti erano condivisi e supportati in maniera coesa, è avvenuta a opera dei tecnici ma la responsabilità e della politica che evidentemente non ha saputo rappresentarne l’importanza” ha aggiunto quest’ultimo. Che poi, pur essendo parte di un partito di Governo (Pd), non ha risparmiato critiche al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: “Con il Governo Draghi c’è stato un passo indietro sulla politica in materia di trasporti e infrastrutture. Notiamo un’attenzione molto minore all’esigenze territoriali” ha affermato. Secondo Jari De Filicaia, presidente di Uniport, questo governo pensa molto alla transizione ecologica ma rischia di perdere di vista tutto il resto. “Il giorno dopo lo stop agli emendamenti mi sarei aspettato una mobilitazione nazionale; è sempre più urgente una discussione nazionale sul futuro del lavoro portuale, sulle sue modalità e sulla sostenibilità anche economica” ha detto il vertice di Uniport. Prima di lui era stato Enzo Raugei, riconfermato presidente della Compagnia lavoratori portuali di Livorno, a sollevare il tema della crescita dimensionale delle navi e delle criticità indotte dai picchi di lavoro “che mettono a dura prova la forza lavoro”.
Luciano Guerrieri, presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, ha parlato del Next Gen Eu come di un’occasione per riparare i danni causati dalla crisi e preparare il futuro alle giovani generazioni: “Dobbiamo Tornare a considerare il lavoro non come una voce di costo ma come un valore. Inoltre, va recuperata una capacità manifatturiera che oggi appare insufficiente. Dobbiamo – ha affermato – mettere al centro della portualità le competenze professionali, il capitale umano. E sostenere in modo adeguato le sfide che ci attendono”.
Gli emendamenti al decreto Sostegni bis riguardante il lavoro in banchina erano molteplici, alcuni d’interesse nazionali, altri più locali, ma tutti per un motivo o per un altro non sono arrivati in fondo. Quello sul quale c’era massima coesione e spinta, sul quale tutti scommettevano su un suo inserimento fra gli emendamenti approvati in sede di conversione del decreto, era l’articolo che prevedeva un prolungamento e il rifinanziamento delle risorse (ristori) destinati ai lavoratori portuali già con il decreto Rilancio dello scorso anno. Ciò non è avvenuto ma la speranza, e la promessa di Paita e Romano, è una sua immediata riproposizione già nel prossimo decreto Trasporti dove troveranno spazio anche altre proposte normative riguardanti strade, autostrade e porti.
Alla fine nel Decreto Sostegni Bis sono entrati l’incremento da 2 a 4 milioni di euro delle risorse a supporto delle compagnie portuali, la possibilità di attingere agli eventuali residui dei 24 milioni già stanziati l’anno scorso per supportare i cali di fatturato dei gruppi degli ormeggiatori, le misure a favore dei lavoratori ex Cict di Cagliari e di quelli di Funivie Spa di Savona, delle compagnie crocieristiche e delle imprese di autotrasporto, nonché gli interventi previsti dal testo originario a sostegno di armatori, Rfi e imprese ferroviarie.
Nicola Capuzzo