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Code ai gate, l’ordinanza dell’Adsp di La Spezia responsabilizza tir e terminal
Come annunciato alcune settimane fa, l’Autorità di Sistema Portuale di La Spezia è intervenuta con un’ordinanza per tentare di risolvere il duplice problema della congestione dei tir al gate portuale degli Stagnoni, porta di accesso per i contenitori che entrano ed escono dal porto a bordo di camion, e dei tempi di carico/scarico nei terminal. […]
Come annunciato alcune settimane fa, l’Autorità di Sistema Portuale di La Spezia è intervenuta con un’ordinanza per tentare di risolvere il duplice problema della congestione dei tir al gate portuale degli Stagnoni, porta di accesso per i contenitori che entrano ed escono dal porto a bordo di camion, e dei tempi di carico/scarico nei terminal.
Due quindi gli aspetti nodali del provvedimento. Da una parte c’è la fissazione di un tempo limite di due ore per la sosta dei mezzi negli stalli antistanti il varco, tempo che servirà per l’espletamento delle pratiche doganali. Inoltre, in caso di affollamento, si dispone che per le medesime funzioni e con la stessa tempistica (limite delle due ore) possa essere autorizzata la sosta anche nel Truck Village all’interno dell’area portuale o “lungo il tratto stradale fra il Truck Village e i gate dei terminalisti” o in eventuali aree nel frattempo individuate o predisposte dall’Adsp o, estrema ratio, in aree dei singoli terminal. Il superamento delle due ore comporterà a carico dell’autotrasportatore l’elevazione di una sanzione amministrativa (in base al Codice della Navigazione) e la sospensione, dopo tre sanzioni, del badge di accesso in porto.
La seconda parte del provvedimento è quella che, invece, mira a una responsabilizzazione anche dei terminalisti per la quota di ciclo di loro competenza e si impernia sull’individuazione, in via sperimentale, di parametri “utili per la definizione di almeno due Livelli di Servizio del flusso delle merci su gomma nel porto mercantile della Spezia e che interessino il varco portuale degli Stagnoni” e sulla susseguente definizione di un sistema di incentivi/disincentivi per i terminalisti.
Secondo quanto spiega una nota dell’ente “i livelli di servizio, che individueranno il tempo massimo per le operazioni del porto, scomponendone le varie fasi (sosta, pratiche doganali, tempi di flusso al terminal e tempi delle operazioni all’interno), saranno sottoposti a verifica periodica e a verifica finale entro il mese di febbraio 2022. Dopo la sperimentazione saranno introdotti i valori limite di riferimento per ciascun parametro, corrispondente a ciascun segmento del flusso sopra definito per procedere poi alla loro validazione e all’approvazione finale da parte dell’Organismo di partenariato della risorsa mare. Successivamente a tale approvazione, i livelli di servizio definitivi saranno introdotti con specifica ordinanza e formeranno oggetto di verifica con cadenza almeno annuale e, comunque, ogniqualvolta venissero a modificarsi le procedure di espletamento delle pratiche doganali o il numero delle operazioni espletabili all’interno del porto mercantile”.
Molto positiva la reazione di Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore per la Liguria dell’associazione dell’autotrasporto Trasportounito: “Si tratta di un’ordinanza molto innovativa perché per la prima volta un presidente di porto riconosce la propria prerogativa sulla materia e interviene per disciplinarla sulla base di legge 84/94 e Codice della Navigazione. E lo fa, peraltro, partendo da una scomposizione del ciclo che, una volta terminata la sperimentazione, faciliterà la definizione delle singole responsabilità: nostre e dei terminalisti, superando la visione puramente contrattualistica di questo rapporto. Ma anche di spedizionieri e compagnie da cui spesso dipendono i via libera troppo anticipati alle partenze dei camion che causano poi i fenomeni di congestione”.
Per Tagnocchetti la Liguria può e deve fare da apripista a un intervento nazionale: “Dopo quella dell’Adsp di La Spezia attendiamo un’ordinanza del porto di Genova sul tema, altrettanto centrale, del tracciamento del ciclo gate-in/gate-out, fondamentale per una valutazione delle performance dei terminal e quindi del porto nel suo complesso. Queste ordinanze sono senz’altro un grande passo avanti, ma il tema merita un inquadramento nazionale: per questo l’argomento non è entrato nel cosiddetto ‘tavolo container’ e abbiamo chiesto al viceministro Teresa Bellanova di convocarci”.
A.M.