Civitavecchia accantona, ma non avrà nulla da Ip: Musolino chiama lo Stato
Dopo una variazione al bilancio previsionale decisa una settimana fa (volta a riequilibrare la situazione finanziaria della controllata per i servizi di security Pas), l’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia è oggi intervenuta sulla notoriamente difficile posizione di bilancio, recentemente rilevata anche dalla Corte dei Conti. Il Comitato di Gestione ha infatti approvato all’unanimità l’assestamento […]
Dopo una variazione al bilancio previsionale decisa una settimana fa (volta a riequilibrare la situazione finanziaria della controllata per i servizi di security Pas), l’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia è oggi intervenuta sulla notoriamente difficile posizione di bilancio, recentemente rilevata anche dalla Corte dei Conti.
Il Comitato di Gestione ha infatti approvato all’unanimità l’assestamento del bilancio di previsione 2021. “Una manovra da oltre 1 milione di euro di complessivo decremento della spesa rispetto alle previsioni iniziali – spiega una nota dell’ente – resasi necessaria essenzialmente a causa del perdurare degli effetti della pandemia in primo luogo sul traffico passeggeri, e, per quanto riguarda il porto di Fiumicino, sulla movimentazione del jet fuel per l’aeroporto di Fiumicino, nonostante i segnali di ripresa registrati soprattutto a partire dal mese di giugno. La copertura è avvenuta grazie alle maggiori entrate, rispetto alla previsione, per le soste inoperose delle navi da crociera, con l’ulteriore contenimento della spesa per il personale per circa 400.000 euro, e per maggiori entrate correnti accertate grazie soprattutto al traffico ro-ro, non solo per quanto riguarda i passeggeri, ma anche per semi-rimorchi e motrici”.
Secondo il presidente dell’Adsp Pino Musolino, tuttavia, la situazione per un porto come Civitavecchia che aveva come principale fonte di entrate quelle generate dal traffico passeggeri, crocieristico in primis, resta critica. Anche perché proprio oggi è venuta meno una potenziale entrata, avendo vinto Ip Industrial, concessionaria di un deposito costiero a Fiumicino, un ricorso per l’annullamento di alcuni atti della precedente amministrazione dell’ente che rideterminavano ex post i canoni (sulla base di una nuova interpretazione dell’occupazione delle aree legata alle manichette di rifornimento) con richiesta di un conguaglio al terminalista superiore ai 6 milioni di euro.
“L’assestamento del bilancio di previsione – ha commentato il presidente dell’Adsp – riflette da un lato l’approccio prudenziale volto ad affrontare il secondo semestre dell’anno, accantonando risorse che speriamo possano essere liberate a ottobre qualora la ripresa continui con intensità sempre più forte; dall’altro si sta portando a termine quanto previsto nel piano di risanameno. Questo lavoro ci ha consentito di mettere in sicurezza i conti per il 2021, senza aver ricevuto, ancora oggi, alcun aiuto o sostegno economico dalle amministrazioni centrali o periferiche dello Stato, nonostante le rassicurazioni ricevute e secondo quanto previsto dai vari provvedimenti che hanno stabilito, fin da marzo 2020, misure di sostegno e ristoro a causa del Covid”.
Da qui l’appello allo Stato: “Per chi, come noi, è stato penalizzato dal crollo delle entrate derivanti dai diritti di porto, dovuto all’azzeramento dei passeggeri, la situazione sta diventando estremamente difficile. Inutile sottolineare che il porto di Civitavecchia sia stato quello maggiormente colpito, sotto il profilo della perdita di queste entrate. Siamo riusciti finora ad annullare il disavanzo, ma non siamo oggettivamente in grado di andare oltre: per un vero rilancio del porto della Capitale servono le risorse previste dallo Stato come ristori, ma ancora non assegnate”.
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