Db Schenker ancora contro lo sconfinamento di Maersk nelle spedizioni
Per voce del suo Coo Thorsten Meincke, Db Schenker ha espresso una certa preoccupazione per le recenti iniziative di integrazione (verticali e orizzontali) messe in atto da alcuni grandi vettori marittimi, rimarcando l’importanza che nel settore del trasporto merci ognuno abbia una propria specializzazione. Tornata proprio oggi all’attenzione della stampa specializzata (dopo che Dsv ha […]
Per voce del suo Coo Thorsten Meincke, Db Schenker ha espresso una certa preoccupazione per le recenti iniziative di integrazione (verticali e orizzontali) messe in atto da alcuni grandi vettori marittimi, rimarcando l’importanza che nel settore del trasporto merci ognuno abbia una propria specializzazione.
Tornata proprio oggi all’attenzione della stampa specializzata (dopo che Dsv ha ammesso di essere interessata a una sua eventuale vendita), la società parte del gruppo Db ha ricordato in particolare le operazioni di Maersk tra cui la recente acquisizione di due operatori del trasporto pacchi per e-commerce.
In particolare Meincke ha evidenziato le difficoltà che sorgono quando una compagnia di trasporto via mare di container opera anche come spedizioniere: “Se non hai spazio sulle tue stesse navi, non puoi semplicemente prenotare con un altro vettore, come possono fare gli spedizionieri, perché le compagnie di navigazione non si quotano l’un l’altra le proprie tariffe FAK (Freight All Kinds, ndr)” ha dichiarato a ShippingWatch.
Una stoccata che riporta alla mente quanto accaduto lo scorso anno, quando i rapporti commerciali tra Db Schenker e Maersk si erano interrotti dopo che il gruppo danese aveva annunciato la decisione di chiudere la sua società di spedizioni, Damco, integrando direttamente al suo interno il relativo business e dopo che, secondo alcune ricostruzioni, la controllata di Db aveva mirato a sottarle i relativi clienti (altri retroscena parlavano inoltre di una Maersk che aveva messo nel mirino direttamente i caricatori come potenziali clienti).
In modo piuttosto significativo, Meincke ha detto di fare una netta distinzione tra la strategia seguita da Maersk e quella di Cma Cgm (uno dei vettori cui ha dirottato gran parte dei suoi volumi, insieme a Msc), che pure ha messo in atto iniziative di ‘sconfinamento’ in altre attività del trasporto merci, come l’acquisizione di Ceva Logistics o il lancio di Cma Cgm Air Cargo.
“Maersk fa entrambe le cose, vettore e spedizioniere, sotto lo stesso tetto, sotto un’unica leadership e un unico marchio” ha detto Meincke, che riguardo il liner francese ha invece aggiunto: “Hanno un marketing integrato, sì, ma la nostra cooperazione con loro come vettore indipendente è ancora eccellente e non vediamo alcuna interferenza di sorta” (verosimilmente intendendo da parte di Ceva). Allo stesso modo, il manager ha però detto di non vedere di buon occhio i noleggi di navi da parte di spedizionieri che si sono osservati nell’ultimo anno: “Se fai i conti, scoprirai che finanziariamente non ha senso. Il costo maggiore del noleggio delle navi è il posizionamento dei container vuoti. È necessaria la capacità per funzionare in modo efficace”.
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