Al via la maxi-gara per la nuova nave oceanografica maggiore della Marina Militare
Della costruzione di una nuova nave oceanografica maggiore per la Marina Militare italiana, destinata a prendere il posto della Magnaghi, ormai al capolinea della sua vita operativa, si parla da tempo, ma qualche giorno fa è arrivato anche il momento della pubblicazione del relativo bando europeo, un maxi-appalto del valore complessivo di 281 milioni di […]
Della costruzione di una nuova nave oceanografica maggiore per la Marina Militare italiana, destinata a prendere il posto della Magnaghi, ormai al capolinea della sua vita operativa, si parla da tempo, ma qualche giorno fa è arrivato anche il momento della pubblicazione del relativo bando europeo, un maxi-appalto del valore complessivo di 281 milioni di euro, in parte finanziato dalla Bei.
Il progetto, spiegava la stessa Marina Militare, è nato dall’esigenza di “assicurare senza soluzione di continuità l’assolvimento dei compiti istituzionali afferenti al Servizio Idrografico nazionale” che le sono direttamente attribuiti, ma la sua rilevanza andrà anche oltre perché la nave dovrà anche permettere all’Italia di “accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione in nuove regioni del mondo, quale quella artica […] e la possibile apertura di nuove rotte commerciali”, attività per svolgere le quali dovrà essere in grado di operare a -20°.
Oltre a questo, la nuova nave oceanografica (Niom in sintesi) svolgerà attività di aggiornamento della cartografia nautica e in generale a supporto della comunità scientifica sia nazionale, sia internazionale ovvero per conto dell’International Hydrographic Organization (Iho).
La stessa Difesa ha spiegato inoltre di avere già definito gli elementi di massima dell’unità, che però naturalmente dovranno essere sviluppati “nel corso della progettazione esecutiva che verrà eseguita dal cantiere nell’ambito del contratto di acquisizione della nave”. In estrema sintesi, si tratterà comunque indicativamente di una nave con sistemi DP 2, di lunghezza fuori tutto di 105 metri, larghezza di 18, con dislocamento di 5.000 tonnellate, propulsione full electric, velocità massima di 15 nodi, autonomia di 7.000 miglia (a 12 nodi), dotata di 145 posti letto, nonché di diverse gru (di cui una offshore da 190 tonnellate).
Come accennato sopra, l’appalto per la sua realizzazione vale complessivamente 281 milioni (275 più 6 per opzione), spacchettati per i diversi lotti – in totale 6, inclusi quelli relativi alle attività accessorie – che compongono la procedura. Da sottolineare in particolare che circa 25,5 milioni sono destinati alla sola progettazione, che dovrà aver luogo nei 32 mesi successivi alla aggiudicazione, mentre 214 milioni circa riguarderanno la costruzione vera e propria della nave. Altri 12 milioni sono invece destinati alle attività di logistica integrata. Altro requisito del bando è che l’aggiudicatario costituisca una Rti con Leonardo SpA, cui spetterà a la fornitura del SdCSNT (Sistema di Comando, Sorveglianza, Navigazione e Telecomunicazione) militare non classificato.
Come pure accennato sopra, il progetto lo scorso ottobre ha ottenuto un finanziamento da parte della Bei, che supporterà con un prestito da 220 milioni di euro la costruzione della Niom nonché di due unità più piccole che opereranno nel Mediterraneo. Tutte e tre le navi saranno gestite dall’Istituto Idrografico della Marina Militare, che ha sede a Genova.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY