L’utilizzo dei terminal container globali crescerà al 75% entro il 2025
Le merci che viaggiano via mare, in particolare all’interno di container, tenderanno a riempire sempre di più nei prossimi anni i terminal portuali, il cui livello di utilizzazione medio passerà entro il 2025 dal 67% al 75%. Lo si legge nell’analisi annuale sul tema realizzata da Drewry, in cui la società evidenzia come l’aumento di […]
Le merci che viaggiano via mare, in particolare all’interno di container, tenderanno a riempire sempre di più nei prossimi anni i terminal portuali, il cui livello di utilizzazione medio passerà entro il 2025 dal 67% al 75%. Lo si legge nell’analisi annuale sul tema realizzata da Drewry, in cui la società evidenzia come l’aumento di capacità degli scali – pur proseguendo – non riuscirà a tenere testa a quello dei traffici.
Secondo la società, la tendenza dettata dalla pandemia è stata di una diminuzione dei volumi gestiti dai terminali, che però sono riusciti a tenere sotto controllo i costi. Le stime per il futuro sono di una crescita annua del 2,5% della capacità terminalistica globale, fino a raggiungere i 1,3 miliardi di Teu nel 2025. A contribuire alla maggiore offerta saranno perlopiù gli ampliamenti e soprattutto gli efficientamenti (ad esempio tramite digitalizzazione e introduzione della blockchain) di strutture già esistenti, mentre i progetti nuovi (greenfield) daranno un apporto solo residuale.
Un aumento maggiore, come detto sopra, sarà però quello della domanda di servizi terminalisti globali, che crescerà del doppio (il 5%) in media ogni anno, portando il livello di utilizzo degli scali al 75% entro il 2025.
L’analisi di Drewry ha dato poi uno sguardo anche alle operazioni nel settore, in particolare acquisizioni e fusioni, rilevando come il mercato sia rimasto ‘resiliente’ continuando ad attrarre gli investitori finanziari; dal lato dei global carrier la tendenza è stata invece più quella a disinvestire, cedendo le strutture, e assicurandosi invece accordi di lunga durata con i gestori dei terminal.
Quanto ai principali operatori globali presenti sul mercato, il report relativamente al 2020 mostra come al primo posto della classifica si collochi Psa, con 59,5 milioni di Teu gestiti, in lieve calo (-1,4%) sul 2019, seguita da China Merchants Ports che invece ha guadagnato il 13,4% arrivando a 47,1 milioni di Teu. Al terzo posto la connazionale China Cosco Shipping (con 46,2 milioni di Teu, -4,9%), quindi nell’elenco compaiono Apm Terminals (45,5 milioni, -2,9% sul 2019) e Hutchison Ports (44,7 milioni, -2,2%). Chiude la ‘top 6’ di Drewry Til, l’unico altro operatore a registrare una decisa crescita (+10,6%), che nel 2020 ha raggiunto i 31,8 milioni di Teu movimentati grazie a “una espansione del suo portafoglio di terminal e le forti performance registrate in diversi porti maggiori”.
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