De Bortoli (D.B. Group) contro i liner e l’offerta limitata di servizi container via mare
Sono abbigliamento e calzature i due settori più penalizzati dai rincari dei noli container per il trasporto via mare dalla Cina, dato che i prodotti finiti di questo genere immessi sul mercato italiano sono spesso realizzati nei paesi del Far East. Oggi il rischio è che questi extra-costi ricadano sui prezzi al consumo. Lo ha […]
Sono abbigliamento e calzature i due settori più penalizzati dai rincari dei noli container per il trasporto via mare dalla Cina, dato che i prodotti finiti di questo genere immessi sul mercato italiano sono spesso realizzati nei paesi del Far East. Oggi il rischio è che questi extra-costi ricadano sui prezzi al consumo.
Lo ha evidenziato Valter De Bortoli, presidente della casa di spedizioni D.B. Group, nonché vicepresidente di Assindustria Veneto Centro, in un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto dove ha offerto il suo punto di vista sulla attuale situazione spiegando anche come si sta muovendo la propria azienda per farvi fronte.
Anche l’imprenditore veneto, come molti suoi colleghi, rispetto alle cause del fenomeno ha puntato il dito verso le grandi compagnie del trasporto container che “sembra abbiano deliberatamente limitato l’offerta (di collegamenti marittimi, ndr), così da far alzare i prezzi”, nonché verso la Consortia Block Exemption Regulation, (ovvero la deroga alla normativa anti-concentrazioni Ue standard, che concede ai vettori di poter offrire i loro servizi congiuntamente a patto di restare sotto una quota di mercato del 30%, estesa dalla Commissione Europea fino al 2024, ndr).
La situazione, ha spiegato, interessa ovviamente anche D.B. Group, che prevede di recapitare alla fine del mese di agosto “materiali che (i caricatori, ndr) attendevano a metà luglio”. Quanto alle vie alternative, De Bortoli nell’intervista ha ricordato come il trasporto ferroviario dalla Cina sconti il fatto di avere pochi servizi diretti sull’Italia, mentre rispetto a quello per via aerea, pure spesso già normalmente utilizzato ad esempio per l’invio di materiali quali componenti per occhialeria, la sua capacità è ovviamente limitata (“nel più grande dei vettori cargo ci stanno 12 container da 11,5 metri, in una nave 11mila…”).
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