Giovannini firma il decreto attuativo per l’utilizzo dei fondi Pnrr per i porti (2,8 miliardi)
“Interventi di ammodernamento e efficientamento dei porti per oltre 2,8 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026, acquisto di autobus ‘verdi’ alimentati a metano, a idrogeno o elettrici per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano per 600 milioni di euro, acquisto di treni elettrici o a idrogeno da destinare ai servizi ferroviari […]
“Interventi di ammodernamento e efficientamento dei porti per oltre 2,8 miliardi di euro per gli anni dal 2021 al 2026, acquisto di autobus ‘verdi’ alimentati a metano, a idrogeno o elettrici per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano per 600 milioni di euro, acquisto di treni elettrici o a idrogeno da destinare ai servizi ferroviari regionali per 500 milioni. Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato i tre decreti, in via di registrazione dalla Corte dei Conti, che attuano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e sui quali era stata acquisita l’intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Autonomie locali (per gli interventi sui porti e l’acquisto degli autobus) e della Conferenza Stato-Regioni (per l’acquisto dei treni sulle linee regionali). Ora le Regioni, direttamente o tramite le imprese affidatarie dei servizi, e le Autorità portuali dovranno utilizzare le risorse che hanno a disposizione mettendo in atto i relativi investimenti”. Lo ha comunicato una nota di Porta Pia.
Gli interventi sui porti, che si finanziano con le risorse del Fondo Complementare, sono così ripartiti: 1,47 miliardi di euro per lo sviluppo dell’accessibilità marittima e della resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, 700 milioni per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) che consente di ridurre le emissioni inquinanti delle navi che sostano nei porti, 390 milioni per l’aumento selettivo della capacità portuale, 250 milioni per la realizzazione dell’ultimo/penultimo miglio ferroviario o stradale, 50 milioni per l’efficientamento energetico.
Il decreto, oltre alla ripartizione (che viene elencata nel dettaglio intervento per intervento), disciplina la tempistica degli interventi (compresa fra la fine di marzo e la fine di dicembre del 2026 a seconda della tipologia, facendo fede il collaudo) e i presupposti per l’eventuale revoca, in corso d’opera, delle relative risorse (in caso di mancato rispetto del cronoprogramma, di mancata assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti o di mancato aggiornamento delle banche dati ministeriali). Qui il testo completo.
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