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Buone notizie dal mercato delle assicurazioni marittime anche se preoccupano le grandi portacontainer
L’Unione Internazionale delle Assicurazioni Marittime Iumi (International Union of Marine Insurance) ha presentato, nel corso della sua annuale conferenza annuale che si sta tenendo per questa edizione in streaming da Seul, in Corea del sud, la sua analisi delle ultime tendenze sul mercato assicurativo marittimo. In generale, lo Iumi ha segnalato uno sviluppo positivo del […]
L’Unione Internazionale delle Assicurazioni Marittime Iumi (International Union of Marine Insurance) ha presentato, nel corso della sua annuale conferenza annuale che si sta tenendo per questa edizione in streaming da Seul, in Corea del sud, la sua analisi delle ultime tendenze sul mercato assicurativo marittimo.
In generale, lo Iumi ha segnalato uno sviluppo positivo del mercato per la maggior parte dei rami assicurativi, ad eccezione del P&I, e per la maggior parte delle regioni geografiche, per effetto di un aumento della base dei premi, da una frequenza dei sinistri straordinariamente bassa e da un rimbalzo economico migliore del previsto rispetto agli effetti inizialmente attesi della pandemia.
I premi sottoscrittii per il 2020 sono stati stimati a 30 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta un aumento del 6,1% rispetto al 2019 e che risulta così suddivisa a livello globale: Europa 47,7%, Asia/Pacifico 29,3%, America Latina 9,3%, Nord America 7,7%, Altro 6,0%.
Guardando alle diverse linee di business, le assicurazioni merci continuano a rappresentare la quota maggiore con il 57,2% nel 2020, le coperture corpi e macchine il 23,8%, l’energia offshore 12,1% e la responsabilità civile marina (esclusa IGP&I) il restante 6,8%.
Polizze merci
Affrontando più nel dettaglio il segmento delle coperture merci Iumi spiega che il totale dei premi a livello globale per il mercato cargo nel 2020 è stimato in circa 17,2 miliardi di dollari, un valore in aumento del 5,9% rispetto al 2019. La crescita del mercato cinese continua a essere forte, con una crescita moderata in altre regioni. Le fluttuazioni dei tassi di cambio hanno un impatto maggiore su questo settore e quindi i confronti con gli anni precedenti non possono essere fatti con precisione.
“Le fortune del mercato assicurativo cargo tendono a seguire le tendenze del commercio mondiale e le previsioni del Fondo Monetario Internazionale sono ottimistiche” rileva l’associazione. “Il commercio globale sembra essere tornato più forte del previsto dopo lo scoppio della pandemia di Covid, il che dà una prospettiva positiva per le opportunità di business all’interno del mercato nel futuro”.
Gli indici di perdite (loss ratio) sono migliorati nel 2019/2020 riportando il settore al pareggio tecnico per la prima volta in molti anni. “Lo scorso decennio è stato caratterizzato da una serie di grandi sinistri causati da eventi meteorologici e di navigazione e questo ha avuto un impatto negativo sugli indici di perdita” aggiunge Iumi. “Sebbene l’impatto dei sinistri sia stato relativamente basso nel 2019/2020 (il che ha contribuito a riportare il settore al pareggio tecnico), c’è ancora il potenziale per il ritorno in un ‘ambiente’ di sinistri più elevato nel 2021 e oltre.
In particolare, l’accumulo di rischi crescenti continua a destare preoccupazione. La tendenza a imbarcare grandi quantità di carico in singoli siti o su singole navi espone valori elevati a eventi che potrebbero facilmente tradursi in costose richieste di risarcimento.
Coperture Corpi e Macchine
I premi globali relativi al settore ‘corpi’ sono aumentati nel 2020 del 6% a 7,1 miliardi di dollari secondo l’International Union of Marine Insurance. La crescita è stata particolarmente forte nella regione nordica, ma molto più debole nel mercato del Regno Unito (Lloyd’s), dove prosegue il declino degli ultimi anni.
Il divario tra la dimensione media delle navi e il valore assicurato, che ha iniziato ad ampliarsi nel 2014, sembra ora ridursi leggermente. Allo stesso modo, il divario tra la dimensione della flotta mondiale e i premi globali, che era in aumento dal 2012, permane ancora ma sembra essersi leggermente ridotto. Se il trend proseguirà questa sarà una buona notizia per il mercato corpi.
Altre buone notizie arrivano dal livello sempre basso della frequenza dei sinistri e delle perdite totali. Nonostante un leggero aumento nel 2021, l’impatto dei sinistri rimane straordinariamente basso. Iumi teme tuttavia che questi bassi livelli siano il risultato di una ridotta attività di navigazione in relazione all’emergenza Covid, in particolare nel settore delle crociere, e che l’attuale ripresa potrebbe vedere i sinistri tornare a livelli più normali nel prossimo futuro.
In generale, gli indici di perdita per il 2019/2020 sono migliorati in tutte le regioni riportando il mercato degli scafi delle navi a una posizione di pareggio tecnico dopo aver sperimentato molti anni di risultati insostenibili. Come detto, però, il ritorno alla piena attività dello shipping potrebbe avere un impatto negativo su questa posizione.
Particolarmente preoccupante, invece, è il fatto che la frequenza degli incendi a bordo non diminuisca, contrariamente alla casistica generale dei sinistri, tanto più per le grandi navi portacontainer. Statisticamente quest’ultime sono più soggette a incendi a causa delle grandi quantità e variabilità del carico trasportato e i sinistri colpiscono i marittimi, l’ambiente, il carico, lo scafo e l’assicurazione di responsabilità civile: un’emergenza da affrontare con urgenza.
Il passaggio del trasporto marittimo alla decarbonizzazione – pur lodevole e pienamente sostenuto da Iumi – avrà anche un impatto sul mercato ‘copri e macchine’. “Con l’introduzione di nuovi carburanti e metodi di propulsione innovativi, è probabile che si verifichino sempre più richieste di risarcimento e i sottoscrittori dovranno comprendere appieno questi nuovi rischi e coprirli di conseguenza” conclude l’associazione degli assicuratori.
N.C.