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Porti italiani: nei primi sei mesi del 2021 container e rotabili sopra ai livelli pre-pandemia
I traffici di merci e passeggeri in transito per i porti italiani stanno continuando a recuperare terreno dopo il forte rallentamento imposto dalla pandemia di Covid-19 nel corso del 2020. Le statistiche appena pubblicate da Assoporti (l’associazione italiana che raggruppa le Autorità di sistema portuale) dicono che dal 1 gennaio al 30 giugno sono state […]
I traffici di merci e passeggeri in transito per i porti italiani stanno continuando a recuperare terreno dopo il forte rallentamento imposto dalla pandemia di Covid-19 nel corso del 2020.
Le statistiche appena pubblicate da Assoporti (l’associazione italiana che raggruppa le Autorità di sistema portuale) dicono che dal 1 gennaio al 30 giugno sono state 228,8 milioni le tonnellate di merci imbarcate e sbarcate negli scali del nostro Paese, un dato in crescita rispetto ai 211,9 milioni dello stesso periodo 2020. Aumentano i traffici di rinfuse liquide (da 76,8 a 78,9 milioni di tonnellate), quelli di rinfuse secche (da 23,4 a quasi 26,5 milioni), i carichi containerizzati (appena sopra i 58 milioni di tonnellate da 57,2), così come i ro-ro (da 46 a 55,8 milioni) e le altre merci varie (9,5 milioni di tonnellate nei primi sei mesi del 2021 mentre erano 8,3 un anno prima).
Esaminando più nel dettaglio i volumi dei container (considerati in Teu), i traffici in import-export (‘hinterland’) sono risultati pari a 3,5 milioni (dai 3,1 dello stesso periodo 2020), mentre il transhipment è leggermente in flessione, essendo passati da 2.075.241 a 1.910.119 Teu. In calo risulta in particolare Gioia Tauro che nel primo semestre di quest’anno ha movimentato 1.444.542 Teu, il 9,6% in meno rispetto ai 1.597.863 Teu della prima metà del 2020.
Osservando infine i passeggeri il confronto con l’anno passato è chiaramente incoraggiante (+17,3%) essendo in totale poco più di 10 milioni quelli transitati per gli scali italiani: 338.070 su navi da crociera (-30%), 2,85 milioni sui traghetti (+43,9%) e 6,8 milioni su linee di corto cabotaggio locale (+12,4%).
Ancora più interessante è il raffronto dei dati riguardanti il primo semestre del 2021 con lo stesso periodo dell’esercizio 2019 al fine di comprendere se e quali porti e merceologie siano già tornati ai livelli del periodo pre-pandemia. A proposito degli imbarchi e sbarchi di rinfuse liquide i dati della prima metà di quest’anno mostrano un calo ancora del -9% rispetto a due anni fa, così come per le rinfuse solide il segno è negativo per un -10,9%. Crescono invece del +33,9% i volumi di merce containerizzata (misurata in tonnellate), così come i traffici rotabili sono superiori del 13% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia. Ancora inferiori invece (-19,6%) le ‘altre merci varie’.
Complessivamente (considerando rinfuse, carichi break bulk e container) i traffici complessivamente transitati nei porti italiani fra gennaio e giugno di quest’anno sono stati superiori del 3,5% rispetto al primo semestre 2019. Analizzando le statistiche di Assoporti sono stati particolarmente positivi i numeri dei porti di Gioia Tauro (+729% rispetto al 2019), gli scali delle AdSP del Mare di Sicilia Occidentale (+55,5%) e del Mar di Sicilia Orientale (+30,8% grazie in particolare ad Augusta), così come quelli della port authority dello Stretto e quella del Mar di Sardegna. Tutti gli altri sistemi portuali mostrano volumi ancora inferiori rispetto al periodo pre-Covid seppure numeri in crescita si evidenzino in particolare a a Gaeta, Salerno e Manfredonia.
Il raffronto tra 2021 (prima metà) e 2019 (stesso semestre) mostra anche traffici containerizzati (misurati in Teu) in crescita del 4,4%, di cui +10,6% per ciò che riguarda il transhipment e +1,8% per il traffico gateway. Ancora più accentuata (+30,6%) la progressione dei traffici di carichi rotabili se misurata in numero di camion e semirimorchi.
Impietoso infine il confronto (1° semestre 2021/2019 per i passeggeri: -49,4% in generale, -92,4% per i crocieristi, -43,8% per i traghetti e -33,6% sulle rotte di corto cabotaggio.
Nicola Capuzzo