Filotto in Tribunale per Caronte&Tourist fra Veneto, Calabria e Sicilia
Giornate positive in diverse aule di giustizia amministrativa per Caronte&Tourist. Il Tar di Venezia, infatti, ha accolto la domanda cautelare della compagnia per la sospensione dell’efficacia degli atti con cui la Città Metropolitana di Venezia ha confermato a maggio in via definitiva l’aggiudicazione ad Alilaguna di un bando per il trasporto pubblico locale in Laguna, […]
Giornate positive in diverse aule di giustizia amministrativa per Caronte&Tourist.
Il Tar di Venezia, infatti, ha accolto la domanda cautelare della compagnia per la sospensione dell’efficacia degli atti con cui la Città Metropolitana di Venezia ha confermato a maggio in via definitiva l’aggiudicazione ad Alilaguna di un bando per il trasporto pubblico locale in Laguna, una procedura da 178 milioni di euro su cui, dopo il via nel 2016, i pretendenti si sono dati battaglia in tribunale senza soluzione di continuità.
I giudici, anche in base alla considerazione dell’ente pubblico in base a cui “i tempi per la stipula del contratto, anche alla luce della complessa attività necessaria per pervenirvi, sono affatto compatibili con la delibazione di merito del ricorso”, hanno disposto che “nelle more della definizione del giudizio non venga sottoscritto il contratto”, anche perché “nelle more il servizio continua ad essere svolto dall’odierna controinteressata, e pertanto non sono ravvisabili pregiudizi agli interessi pubblici coinvolti”. Merito fissato al primo dicembre, quando oltre alla richiesta di Caronte (che auspica il subentro o un risarcimento) sarà valutato anche il ricorso incidentale di Alilaguna, che ha contestato l’ammissione della rivale alla procedura.
Accolta, questa volta dal Tar della Calabria, anche la richiesta di sospensiva dei provvedimenti con cui il Comune di Villa San Giovanni aveva nei mesi scorsi annullato svariati autorizzazioni e permessi a costruire relativi alla cosiddetta biglietteria Telepass, disponendone anche la demolizione, in ragione del coinvolgimento in queste procedure di funzionari implicati in un’indagine della Procura su reati di corruzione, indagine (operazione Cenide) che aveva coinvolto anche i top manager del gruppo armatoriale Calogero Femiani e Antonino Repaci.
Ora i giudici amministrativi “tenuto conto della complessità delle questioni prospettate dalla società ricorrente e ritenuta la necessità di approfondire, nella più idonea sede di merito, i molteplici profili di illegittimità, anche derivata, dell’ordine di ripristino impugnato con il ricorso per motivi aggiunti e considerato che, in vista di tali approfondimenti e data la natura delle opere realizzate, appare opportuno mantenere la res adhuc integra” hanno sospeso l’efficacia dei provvedimenti e fissato il merito al prossimo aprile.
Più in chiaroscuro ma comunque non negative per Caronte, invece, due pronunce del Consiglio di Giustizia Amministrativa Per la Regione Siciliana. Qui si verteva sugli appalli di Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili e Capitaneria di Porto di Milazzo contro due sentenze del Tar di Catania che avevano accolto la richiesta della società armatoriale di annullare i certificati con cui la Capitaneria aveva nel giugno 2020 sancito l’inadeguatezza delle navi Helga e Bridge al trasporto marittimo di persone a mobilità ridotta non deambulanti.
Il Cgar non ha accolto la sospensione dell’esecutività delle sentenze impugnate, come chiedevano in prima battuta il Mims e la Capitaneria, ma ne ha accolto l’istanza cautelare “con esclusivo riferimento alla sollecita definizione del giudizio nel merito”, fissato per marzo.
A.M.
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