La Puglia potrebbe avere un nuovo parco eolico offshore al largo di Lecce e Brindisi
Il parco eolico offshore di Taranto – prima opera del suo genere in Italia – potrebbe presto trovare compagnia nelle vicinanze. La Capitaneria di Porto di Gallipoli ha infatti messo agli atti una istanza di concessione demaniale marittima trentennale per la realizzazione di un analogo impianto al largo di Lecce. La proponente è la società […]
Il parco eolico offshore di Taranto – prima opera del suo genere in Italia – potrebbe presto trovare compagnia nelle vicinanze. La Capitaneria di Porto di Gallipoli ha infatti messo agli atti una istanza di concessione demaniale marittima trentennale per la realizzazione di un analogo impianto al largo di Lecce. La proponente è la società milanese Iron Solar Srl, che esattamente risulta avere richiesto la disponibilità di uno specchio acqueo di 1.710.473,2 metri quadrati in un tratto di mare di fronte ai comuni di Vernole, Trepuzzi, Squinzano, Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Brindisi (oltre che appunto al capoluogo salentino), tra i 15,5 e i 22 km al largo dalla costa.
Al di là dell’iter burocratico (dopo la richiesta di concessione demaniale presentata lo scorso maggio, Iron Solar si è poi fatta avanti direttamente presso il Ministero della Transizione Ecologica rispondendo all’invito a manifestare interesse per la realizzazione di impianti eolici offshore flottanti, ‘aperto’ dal dicastero a fine giugno, e attende ora la convocazione dei relativi tavoli tecnici), alcuni dettagli del progetto sono già stati definiti.
In sintesi, la società prevede la realizzazione di 40 generatori eolici della potenza unitaria di 14 MW (per una potenza complessiva di 560 MW), installati su torri tubolari in acciaio con le relative fondazioni flottanti suddivisi in 8 sottocampi. Il sistema verrebbe dotato di “linee elettriche in cavo sottomarino di collegamento tra gli aerogeneratori e la stazione elettrica di raccolta e di trasformazione off-shore,” nonché di “una Stazione Elettrica Off-Shore (66/400 kV)”. L’impianto verrebbe connesso tramite un elettrodotto di connessione in HVAC, formato da un primo tratto in cavo marino a 400 kV e da un secondo tratto interrato a 400 kV per il collegamento alla Rete di Trasmissione Nazionale, si ipotizza con allaccio in antenna alla stazione elettrica Terna di Brindisi Sud.
Come visto recentemente proprio nel caso di Taranto, la realizzazione di impianti eolici offshore rappresenta una buona opportunità anche per gli operatori del trasporto marittimo, in particolare specialisti del project cargo, sin dalle fasi di costruzione. Nel caso del ‘parco ionico’, a essere stata incaricata dell’attività è in particolare la nave specializzata MPI Resolution (della società olandese Mpi Offshore del gruppo Van Oord), cui l’italiana Renexia Services, azienda controllata dal gruppo Toto Holding promotrice del progetto ha dato mandato di seguire sia il trasporto dalla terraferma che l’installazione delle 10 turbine che comporranno il parco.
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