Uniport attacca il Mite: “Servono fondi green ports anche per i terminalisti del Sud”
A 20 giorni dalla pubblicazione del bando, già contestato dall’associazione dei terminalisti Assiterminal (attraverso la confederazione di riferimento, Confetra), anche i colleghi di Uniport (Conftrasporto) hanno messo nel mirino il bando del Ministero della Transizione Ecologica sui green ports. Principale oggetto di critica è in questo caso la previsione di riservare alle sole Autorità di […]
A 20 giorni dalla pubblicazione del bando, già contestato dall’associazione dei terminalisti Assiterminal (attraverso la confederazione di riferimento, Confetra), anche i colleghi di Uniport (Conftrasporto) hanno messo nel mirino il bando del Ministero della Transizione Ecologica sui green ports.
Principale oggetto di critica è in questo caso la previsione di riservare alle sole Autorità di sistema portuale del nord Italia i 270 milioni di euro stanziati, motivata nel bando col fatto che per quelle meridionali furono già stanziati per le stesse finalità 170 milioni del Programma di azione e coesione Infrastrutture e Reti 2014-2020.
La nota di Uniport rileva “l’incongruenza dell’esclusione del Meridione, motivata anche nelle premesse del provvedimento con l’indicazione che il Sud ha già beneficiato di un precedente bando di tipo PAC nel periodo 2014-2020. Non può costituire una scusante l’utilizzazione della misura citata, essendo quest’ultima slegata dall’evento pandemico, evidentemente successivo al seiennio di aiuti comunitari, per il quale è stato approvato l’intervento straordinario del PNRR le cui articolazioni sono finalizzate alla ripresa economica di tutto il territorio nazionale e a mitigare gli effetti negativi della crisi economica indotta dalla chiusura di molte attività a causa del Covid 19”.
Come nel caso di Assiterminal, neppure la decisione di mediare attraverso le Adsp la quota di fondi riservata (45 milioni) ai progetti dei concessionari è piaciuta a Uniport: “Il bando riguardava solo le Autorità di Sistema Portuale e non anche i terminal portuali e perciò non può in alcun modo essere considerato compensativo. Chiediamo al Governo di rimediare – ha concluso il presidente Federico Barbera – a questa incongruenza, ampliando la platea beneficiari di questo bando a tutto il territorio nazionale, sicuramente in un successivo provvedimento, al fine di estendere queste opportunità anche ai terminalisti del Sud Italia, che non hanno beneficiato di risorse per lo sviluppo. Un’incongruenza inspiegabile anche alla luce del fatto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede nel rilancio del Sud Italia una delle sue principali missioni”.
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