Grimaldi conferma l’interesse per Attica e annuncia un altro ordine per nuove ‘super car carrier’
Il Gruppo Grimaldi ha messo gli occhi non solo sui porti greci di Heraklion e Igoumenitsa ma anche sulle compagnie di navigazione che prossimamente potrebbero essere messe sul mercato. Lo conferma a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato del gruppo, Emanuele Grimaldi, commentando così le indiscrezioni riportate da fonti di stampa finanziaria su un presunto interesse a […]
Il Gruppo Grimaldi ha messo gli occhi non solo sui porti greci di Heraklion e Igoumenitsa ma anche sulle compagnie di navigazione che prossimamente potrebbero essere messe sul mercato. Lo conferma a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato del gruppo, Emanuele Grimaldi, commentando così le indiscrezioni riportate da fonti di stampa finanziaria su un presunto interesse a rilevare il Gruppo Attica: “La nostra intenzione di favorire un consolidamento del mercato dei traghetti in Grecia è cosa nota per cui non posso negare un certo interesse da parte nostra nei confronti di Attica se e quando dovesse essere messa in vendita. Se non su tutta la compagnia quantomeno su alcune linee ro-ro e ro-pax certamente”. Parole che ricordano molto l’operazione recentemente portata a termine con Naviera Armas dalla quale il gruppo partenopeo ha rilevato il ramo di business (navi, terminal e linee) riguardanti i collegamenti con le isole Baleari.
Secondo MF-MilanoFinanza nelle prossime settimane il fondo d’investimento Marfin Investment Group dovrebbe far partire il processo di vendita di Attica Group, azienda quotata alla borsa di Atene con una capitalizzazione di oltre 220 milioni, uno dei tre maggiori player sul mercato greco grazie a una flotta di 30 navi (con un’età media di 20 anni) che operano in Grecia (Cicladi, Dodecaneso, Creta, Egeo settentrionale, Saronico e Sporadi) e in Adriatico (da e per il porto di Ancona). Il gruppo controlla i marchi Superfast ferries, Blue Star ferries, Hellenic Seaways e Africa Morocco Line.
Nel 2020 il fatturato è stato di 290,4 milioni di euro, in calo del 28,4% rispetto ai 405,4 milioni del 2019 a causa del lockdown ma anche per una significativa riduzione dell’operatività dello schieramento navi a causa della diminuzione della domanda. L’Ebitda si è invece attestato a 40,47 milioni, contro i 78,02 milioni del 2019, portando a un rosso di 49,37 milioni di euro contro l’utile di 20,85 milioni del 2019.
Per Grimaldi, che in Grecia è attivo tramite la controllata Minoan Lines, si presenterebbe quasi certamente un problema di antitrust perché un’acquisizione darebbe vita a un soggetto imprenditoriale dominante sul mercato, motivo per cui l’armatore partenopeo sarebbe disponibile e interessato ad ‘accontentarsi’ anche di una parte del business, in particolare quello non servito attualmente con la propria società.
Oltre al ‘dossier Grecia’ l’attenzione di Grimaldi è rivolta in questo momento anche al consueto rinnovamento della flotta che vedrà nel prossimo futuro la nascita di una nuova serie di navi porta auto. “Abbiamo in corso uno studio per la costruzione di cinque navi ‘super car carrier’ con elevata capacità di trasporto veicoli – fino a 8.000 auto – altamente performanti dal punto di vista sia operativo che della sostenibilità ambientale”. A proposito delle tempistiche il numero uno di Grimaldi Group ha specificato che “prevediamo di firmare l’ordine con i cantieri già entro fine anno”, mentre il rallentamento dell’industria automotive sembra non preoccuparlo: “In questo momento il calo dei traffici di auto è conseguenza di alcuni fattori particolari: uno di questi è la carenza di microchip. Inoltre i piazzali per lo stoccaggio delle auto sono vuoti perché oggi tutti vogliono acquistare mezzi elettrici o ibridi ma le cause automobilistiche ne stanno producendo un numero limitato e infatti chi ordina un veicolo deve necessariamente attendere mesi prima della consegna”.
Il nuovo ordine di car carrier arriverebbe a pochi mesi di distanza dalla commessa firmata in Sud Corea per sei nuove navi ro-ro multipurpose con consegna prevista dal 2023 e a un anno abbondante di distanza dall’ordine per due traghetti ro-pax destinati a Finnlines. Lo scorso giugno il gruppo ha ritirato dal cantiere navale Yangfan l’ultima di sette nuove car carrier appena costruite in Cina ed entrate in servizio sulle rotte fra il mediterraneo e il Centro-Nord America.
Nicola Capuzzo
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