Intergroup celebra 35 anni con 35 milioni di investimenti e un nuovo magazzino a Gaeta
Intergroup ha celebrato i primi 35 anni di attività organizzando una tavola rotonda a Gaeta per riflettere sul futuro dell’economia nel Lazio meridionale, alla presenza di numerose aziende e rappresentanti istituzionali. Nell’occasione la società di logistica integrata ha anche parlato degli investimenti che intende mettere a segno nello scalo, per un importo complessivo pari a […]
Intergroup ha celebrato i primi 35 anni di attività organizzando una tavola rotonda a Gaeta per riflettere sul futuro dell’economia nel Lazio meridionale, alla presenza di numerose aziende e rappresentanti istituzionali.
Nell’occasione la società di logistica integrata ha anche parlato degli investimenti che intende mettere a segno nello scalo, per un importo complessivo pari a 35 milioni di euro.
Quasi due di questi, spiega a SHIPPING ITALY, sono stati destinati a un nuovo magazzino portuale (su nuovi spazi che la società, terminalista dello scalo, ha in concessione dallo scorso anno). Ribattezzata Green&Blue Terminal la struttura – recentemente completata e che sarà inaugurata a breve – sarà dedicata a merci varie legate in particolare alla circular economy. Oltre a essere autosufficiente dal punto di vista energetico, il magazzino sarà anche dotato di un impianto a circuito chiuso di lavaggio delle attrezzature portuali. “Crediamo nello sviluppo sempre più sostenibile e attento all’ambiente, puntando ad alzare l’asticella di tutto il porto e imitare sempre di più il modello dei porti nord europei” spiegano dalla società.
“Gaeta – ha commentato in particolare l’amministratore Pietro Di Sarno – ha sempre avuto un’anima commerciale e grazie ad alcuni clienti/amici e a Intergroup daremo finalmente vita e respiro a quest’anima. Possiamo infatti dire con certezza che grazie al dialogo che ormai si è instaurato con il presidente Musolino e in secondo luogo per rispondere ad un’esigenza di mercato, che fino ad oggi si è rivolta ad altre realtà portuali per mancanza di disponibilità sul nostro territorio”.
Nel corso della tavola rotonda sono stati inoltre ricordati i “cospicui investimenti pubblici concretizzatisi negli ultimi anni” sul porto di Gaeta, un’infrastruttura che si rivolge al bacino commerciale della provincia di Latina, alle zone industriali di Colleferro, Anagni, Ceprano e Cassino in provincia di Roma e Frosinone, oltre a zone dell’Abruzzo, del Molise.
In particolare il presidente dell’ADSP del mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino, intervenuto all’incontro, ha puntato l’attenzione sulle opere completate dall’authority: “Dalla rotatoria di ingresso alla città, al completamento della struttura del mercato ittico. Con un partner poi come Intergroup la portualità di Gaeta può davvero puntare a trarre enormi benefici, che si traducono in crescita e competitività, non a caso l’autorità portuale ha finora investito su questo porto quasi 100 milioni di euro”.
“Il porto di Gaeta – ha aggiunto Gabriele Vargiu, Institutional Relations – Italy CNH Industrial – può e deve svilupparsi anche infrastrutturalmente anche guardando le nuove tecnologie, la digitalizzazione e l’intermodalità tra le varie forme di trasporto, ma soprattutto per quanto riguarda le energie alternative quali l’uso del gnl e l’idrogeno, che poi sono interscambiabili con le tecnologie utilizzate per il trasporto stradale”.
Di energie sostenibili ha parlato anche l’ammiraglio Aurelio Caligiore, a capo del Ram, ovvero il Reparto ambientale marino del Corpo delle Capitanerie di Porto, che ha sottolineato l’esigenza di avere un porto “green”: “Affinché questo possa essere realizzato anche qui in Italia, occorre avere delle infrastrutture portuali, ad esempio le elettrificazioni delle banchine, affinché le navi possano rifornirsi di elettricità direttamente dalla banchina”.
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