Navi portarinfuse: il Baltic Dry Index mai così alto da 12 anni
Il Baltic Dry Index ha raggiunto ieri (23 settembre, ndr) un nuovo picco a 4.651 punti, il più alto toccato dal novembre 2009. Elaborato dal Baltic Exchange di Londra, l’indice traccia l’andamento dei noli di navi rinfusiere sulle principali rotte ed è considerato da alcuni osservatori in indicatore predittivo dell’andamento della produzione globale. In particolare […]
Il Baltic Dry Index ha raggiunto ieri (23 settembre, ndr) un nuovo picco a 4.651 punti, il più alto toccato dal novembre 2009. Elaborato dal Baltic Exchange di Londra, l’indice traccia l’andamento dei noli di navi rinfusiere sulle principali rotte ed è considerato da alcuni osservatori in indicatore predittivo dell’andamento della produzione globale.
In particolare quello relativo alle sole navi capesize ha raggiunto i 7.438 punti, anch’esso un record per gli ultimi 12 anni. Diverso l’andamento del segmento delle panamax e supramax: l’indice relativo alle prime ha toccato i 3.994 punti ma in questo caso si tratta di un primato solo se si guarda alle misurazioni delle precedenti dieci settimane, mentre il secondo ha raggiunto i 3.349 punti, rilevazione più alta delle ultime tre settimane. Tornando all’indice nel suo complesso, prima nel novembre 2009 il suo precedente picco era stato registrato nel maggio 2008, quando aveva toccato i 11.793 punti. il livello più basso invece è stato registrato nel febbraio 2016, con soli 290.
Secondo i broker di Jefferies – riferisce MarineLink – a spingere i valori verso l’alto è l’andamento sostenuto dei traffici di minerale di ferro e carbone, unitamente alla congestione portuale e in generale alle inefficienze legate al Covid-19. L’intensificarsi degli scambi è dovuto all’aumento della produzione di minerale di ferro e delle esportazioni da Brasile e Australia, così come alla domanda di carbone da India e Cina per ricostituire le scorte in vista di un inverno più freddo, fenomeni che secondo Jefferies hanno spinto in particolare l’andamento delle capesize.
L’andamento del Baltic Dry Index aveva iniziato a mostrare segni di una inversione di tendenza, dopo una lunga fase di calo, già nel febbraio 2020. Con le prime fasi della pandemia era iniziata la sua risalita, poi proseguita a pieno ritmo negli ultimi mesi fino al nuovo massimo di questi giorni.
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