Nuovo terminalista (ma vecchio cliente) per porto Marghera
Il porto di Marghera ha un nuovo terminalista, la società Carbones Italia, filiale del trading austriaco di prodotti siderurgici e carbone Carbones. Lo ha reso noto l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia, annunciando il rilascio di una “concessione decennale e relativa autorizzazione (ai sensi degli artt. 16 e 18 Legge 84/1994) per lo svolgimento delle […]
Il porto di Marghera ha un nuovo terminalista, la società Carbones Italia, filiale del trading austriaco di prodotti siderurgici e carbone Carbones.
Lo ha reso noto l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia, annunciando il rilascio di una “concessione decennale e relativa autorizzazione (ai sensi degli artt. 16 e 18 Legge 84/1994) per lo svolgimento delle operazioni portuali di sbarco/imbarco, trasbordo, movimentazione e deposito di merci in conto proprio presso la banchina Berica 1 (lungo la sponda sud del Canale industriale Nord a Porto Marghera) e la relativa fascia demaniale. L’importo del canone annuo è pari a 252.896,00 euro”.
I dettagli del piano di impresa di Carbones non sono stati resi noti neppure a grandi linee (investimenti, movimentazione prevista, assunzioni e appalti con articoli 16, utilizzo dell’articolo 17). Quel che è certo, però, è che solo in parte si tratterà, forse, di traffico aggiuntivo per lo scalo. Carbones è infatti da tempo un cliente di altri terminalisti di Marghera, in particolare di Interporto Rivers Venezia (l’ex Centro Intermodale Adriatico, poi Terminal Intermodale Adriatico), dove fino a qualche anno fa movimentava circa 350mila tonnellate l’anno e che era stato ipotizzato come oggetto di possibile acquisizione prima che a rilevare la società fosse, a inizio 2020, la River Docks di Gabriele Volpi.
Sfumato l’acquisto, Carbones ha così puntato sull’impegno diretto, presentando istanza a febbraio per l’area in questione, che, una volta utilizzata dal gruppo siderurgico Beltrame (che cedette buona parte degli spazi di proprietà alla società di riparazione di container Contrepair nel 2015), adiacente all’area ex Ilva (oggi Acciaierie d’Italia) era dismessa dal 2012.
L’Adsp ha reso noto, inoltre, che il Comitato di Gestione ha approvato “l’assestamento e primo elenco di variazioni al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021. Nel dettaglio l’Ente ha previsto maggiori entrate per 8.408.998 euro (valore derivato dal maggiore l’avanzo del rendiconto 2020 rispetto a quanto previsto in sede di bilancio di previsione) e maggiori uscite per 6.078.525 euro con un risultato finanziario finale che passa da € 18.500.987 a € 20.831.460”.
Adottato poi “l’Adeguamento Tecnico Funzionale del Canale Industriale Ovest in prossimità della darsena prospicente in funzione della realizzazione del ponte ferroviario sul tratto terminale del Canale. L’opera consentirà di aumentare capacità e sicurezza del sistema portuale riducendo il numero delle interferenze tra rete stradale e ferroviaria ed i tempi di manovra dei convogli ferroviari portuali nella stazione di Mestre”.
Da segnalare infine “l’adozione del Regolamento che disciplina l’organizzazione, il funzionamento ed il monitoraggio dello Sportello Unico Amministrativo c.d. Sua”, e il “rilascio di sette licenze infraquadriennali a: Terminal Intermodale Venezia, Terminal Rinfuse Venezia, Circolo Aziendale del Porto di Venezia, Consorzio Autotrasportatori Ribaltabili Veneti, Sagemart srl, Simonato Raffaella e Università Ca’ Foscari”.
A.M.
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