L’Interporto di Trieste punta sulle sigarette di British American Tobacco
Con apposita cerimonia, alla presenza dei ministri Stefano Patuanelli e Giancarlo Giorgetti, Bat Italia, parte del gruppo British American Tobacco (Bat), ha annunciato “l’apertura a Trieste del centro di innovazione e sostenibilità di livello mondiale A Better Tomorrow Innovation Hub, con un investimento totale fino a 500 milioni di euro e oltre 2.700 posti di […]
Con apposita cerimonia, alla presenza dei ministri Stefano Patuanelli e Giancarlo Giorgetti, Bat Italia, parte del gruppo British American Tobacco (Bat), ha annunciato “l’apertura a Trieste del centro di innovazione e sostenibilità di livello mondiale A Better Tomorrow Innovation Hub, con un investimento totale fino a 500 milioni di euro e oltre 2.700 posti di lavoro fra diretti (comprese risorse Stem – Science, Technology, Engineering and Mathematics) e indotto”.
Questo investimento si svilupperà in più fasi, su un orizzonte di 5-10 anni, e vedrà il coinvolgimento di Interporto di Trieste. La società, che fra i suoi soci annovera Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Friulia Finanziaria Regionale, Camera di Commercio della Venezia Giulia e la tedesca Duisburger Hafen, impegnerà nelle prime battute per 15 milioni di euro, sia per la costruzione delle nuove strutture, sia per la gestione dei servizi di logistica inbound e outbound dell’intero complesso, mettendo a disposizione 20.000 mq a Bagnoli della Rosandra in regime di punto franco (su cui sorgeranno uno stabilimento di produzione per il mercato italiano e l’esportazione globale e un centro di ricerca per prodotti alternativi alle sigarette tradizionali).
“Il nostro paese – spiega una nota di Adsp – ha già da molti anni un ruolo fondamentale nello sviluppo del business di Bat. Infatti, è da qui che vengono coordinati 18 dei mercati dell’Area Sud Europa. Con questa iniziativa a Trieste, l’Italia diventerà l’hub centrale e motore della trasformazione dell’intera azienda”, che, quotata a Londra, a livello mondiale impiega oltre 50.000 persone, opera in più di 180 mercati e ha stabilimenti in 43 paesi in tutto il mondo.
“Questo nuovo insediamento è un tassello fondamentale del più ampio progetto di sviluppo, iniziato nel 2017 dall’Interporto di Trieste con l’acquisizione dell’area di Bagnoli della Rosandra (FREEeste), e finalizzato all’ammodernamento e ampliamento delle proprie infrastrutture logistiche a supporto dell’incremento dei traffici e dell’intermodalità del sistema regionale. Nell’arco temporale 2018-2021 l’interporto ha già investito oltre 30 milioni di euro nella riqualificazione dell’area di Bagnoli e nello sviluppo della sede di Fernetti”.
In proposito il presidente di Adsp Zeno D’Agostino ha dichiarato: “L’investimento di BAT è strategico per Trieste e l’intera Regione perché porta valore, occupazione, traffici marittimo-portuali e soprattutto si inserisce in un’evoluzione complessiva di riconfigurazione delle supply chain all’interno di una globalizzazione sempre più regionalizzata. Premia anche il lavoro di questi anni in cui l’Autorità di Sistema Portuale ha costruito un territorio integrato dal punto di vista logistico, industriale e di utilizzo del Porto Franco. Ed è in quest’ottica che l’operazione è importantissima: si tratta del primo vero insediamento industriale in Porto Franco negli ultimi trent’anni. Siamo di fronte a un evento eccezionale che accogliamo con entusiasmo”.
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