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Porto di Genova-Savona nuovamente in sciopero per allerta rossa meteo
I sindacati confederali dei lavoratori Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato per lunedì 4 ottobre uno sciopero del porto di Genova-Savona in conseguenza dello stato di allerta rossa diramato dalla Protezione Civile. Non è la prima volta che avviene. I rappresentanti dei lavoratori in una nota scrivono infatti che, “vista l’allerta rossa meteo […]
I sindacati confederali dei lavoratori Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno annunciato per lunedì 4 ottobre uno sciopero del porto di Genova-Savona in conseguenza dello stato di allerta rossa diramato dalla Protezione Civile. Non è la prima volta che avviene.
I rappresentanti dei lavoratori in una nota scrivono infatti che, “vista l’allerta rossa meteo diramata dalla Protezione Civile in data odierna che interesserà la ‘zona B’ dalle ore 14 alle 24 di lunedì 4 ottobre, vista la mancata installazione delle centraline meteo da parte dell’Autorità di sistema portuale e le mancanza di informazioni precise sui temi di entrata in funzione delle stesse, visto che ad oggi non è arrivata alcuna convocazione per proseguire il percorso per affrontare problematiche ancora irrisolte sul tema dell’allerta meteo come convenuto negli incontri svoltosi presso la Prefettura e l’AdSP, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti del porto di Genova-Savona dichiarano lo sciopero di tutte le prestazioni a partire dal secondo turno del 4 ottobre 2021 (es. ore 13:00) sino al terzo turno compreso (ore 01:00)”.
La comunicazione delle sigle sindacali precisa che “l’astensione dal lavoro riguarderà tutti i lavoratori degli articoli 16, 17 e 18 della legge 84/1994, dei dipendenti dell’AdSP e della manovra ferroviaria”.
I sindacati confederali nella loro nota precisano quanto segue in conclusione: “Anche se le attività portuali non sono soggette alla disciplina di cui alle leggi 146/1990 e 83/2000, come confermato dal tribunale di Roma con sentenza del 7 luglio 2004 e 26 ottobre 2004, si dichiara in anticipo, per quanto ovvio, che ove lo sciopero si rendesse inevitabile saranno garantite tutte le prestazioni che possono in qualche modo coinvolgere tutti i diritti della persona costituzionalmente garantiti e in particolare tutti i diritti che riguardano la vita, la salute, la libertà, la sicurezza, l’igiene, la vita di animali, la salvaguardia di merci deperibili, gli approvvigionamenti essenziali, i collegamenti da e per le isole”.