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Rivoluzione in Moby: Vincenzo Onorato lascia la presidenza
In casa Moby sta prendendo forma un netto segnale di discontinuità con il passato: il patron Vincenzo Onorato ha pubblicamente comunicato un suo passo indietro lasciando la presidenza della ‘balena blu’ e la contestuale nomina di un nuovo management. Una scelta che da più parti viene considerata come una mossa necessaria per arrivare a un […]
In casa Moby sta prendendo forma un netto segnale di discontinuità con il passato: il patron Vincenzo Onorato ha pubblicamente comunicato un suo passo indietro lasciando la presidenza della ‘balena blu’ e la contestuale nomina di un nuovo management. Una scelta che da più parti viene considerata come una mossa necessaria per arrivare a un accordo con i creditori, in primis gli obbligazionisti, alcuni dei quali da tempo chiedevano che il timone del gruppo passasse nelle mani di qualcuno esterno alla famiglia.
L’annuncio arriva con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook (che negli ultimi quattro mesi era rimasta silente) dove si rivolge “alle donne e agli uomini di Onorato Armatori” dicendo: “Quarant’anni fa ho fondato Moby partendo da una piccola nave e 12 marittimi, creando, insieme e soprattutto grazie a Voi, e grazie a 140 anni di storia e cultura armatoriale, delle quale sono custode, la prima Compagnia di traghetti mondiale con 6.000 marittimi tutti italiani”. Poi prosegue affermando: “Oggi coloro che si chiamano ‘armatori’ definiscono i lavoratori del mare ‘risorse umane’, io li chiamo ‘i miei marittimi’, perché ho vissuto sulla mia pelle i sacrifici che questo lavoro comporta. Le compagnie di Onorato Armatori sono solide, forti e soprattutto oggi, mentre vi scrivo, liquidissime”.
Prima di arrivare al messaggio più importante della sua breve comunicazione aggiunge (con tanto di immagine allegata della nuova Moby Fantasy) che sono “in avanzata fase di costruzione quelli che saranno i traghetti più grandi che abbiano mai solcato i mari, il primo dei quali sarà varato a fine mese, dove lavoreranno altri 500 marittimi, sono un mio progetto e sono orgoglioso di affidarvele”.
Poi il passaggio chiave del post: “Per le azioni che sto per intraprendere a difesa del nostro lavoro e della Compagnia ritengo che la scelta migliore sia quella di fare un passo indietro e lasciare la Presidenza della Compagnia. La persona che mi sostituirà sarà degna di questo onere e di questo onore insieme ai miei figli, Achille e Alessandro, e un management giovane e motivato che nonostante la crisi del Covid e gli attacchi vigliacchi che si protraggono da oltre due anni, i cui autori finalmente stanno venendo alla luce, sta dimostrando con i fatti di portare la nave verso un porto sicuro: il Futuro”.