Porti-green pass: obbligo per i lavoratori, invito (respinto) ai terminal, caos ovunque
Il 15 ottobre si avvicina e al momento anche per il settore trasporti e logistica non sono alle viste deroghe (al netto di un emendamento destinato comunque a una gestazione non immediata) all’obbligo che scatterà per i lavoratori di presentare il green pass o un tampone di recente effettuazione. Per alleggerire il caos che la […]
Il 15 ottobre si avvicina e al momento anche per il settore trasporti e logistica non sono alle viste deroghe (al netto di un emendamento destinato comunque a una gestazione non immediata) all’obbligo che scatterà per i lavoratori di presentare il green pass o un tampone di recente effettuazione.
Per alleggerire il caos che la misura potrebbe causare soprattutto nei porti (si veda ad esempio il caso triestino), ieri la Presidenza del Consiglio ha convocato una riunione di coordinamento interministeriale proprio in relazione alle attività in ambito portuale, condividendo “l’esigenza di procedere, con il coinvolgimento della rete prefettizia, a un immediato monitoraggio dei dipendenti effettivamente sprovvisti della suddetta certificazione, interessando all’uopo i rispettivi datori di lavoro tramite le Autorità di Sistema Portuale”.
Nell’occasione (riassunta da una circolare del Ministero degli Interni alle prefetture) il Governo ha ricordato di aver fornito ai datori di lavoro lo strumento necessario. Il Decreto Capienze, infatti, varato l’8 ottobre scorso ha modificato la normativa di aprile sul green pass (Dl 52/2021) prevedendo che “in caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni di cui al comma 6 dell’articolo 9-quinquies e al comma 6 dell’articolo 9-septies con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative”.
In sostanza, cioè, al fine di consentire ai terminalisti di ‘distribuire’ uniformemente sui vari turni il personale sprovvisto di green pass ed evitare quindi il più possibile di trovarsi con turni eccessivamente scoperti, si deroga al diritto alla privacy sanitaria del lavoratore, obbligandolo (non sono però specificate le conseguenze della non ottemperanza) a comunicare al datore che lo richieda la propria situazione vaccinale.
Non ha valore di legge ma solo di suggerimento la raccomandazione, ribadita nel corso della riunione di ieri alle Adsp, “di sollecitare le stesse imprese acché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”, in “considerazione delle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare dalla paventata situazione anche a carico delle stesse imprese operanti nel settore”.
Una raccomandazione cui, però Assiterminal ha fatto orecchie da mercante, dicendosi “in attesa di conoscere con maggiore dettaglio chi fornirà i tamponi gratuiti ai datori di lavoro” e “perplessa che, a 3 giorni dall’approssimarsi del 15 ottobre, anche il nostro comparto, che viene richiamato dal Ministero dell’Interno tra i ‘servizi essenziali’, versi ancora in questa condizione”.
Sul fronte sindacale reazione interlocutoria del sindacato confederale, che si è limitato a chiedere l’estensione della raccomandazione a tutti i settori del trasporto, mentre forti del del successo, anche nei trasporti, dello sciopero generale di lunedì scorso, i sindacati di base continuano a cavalcare la battaglia del green pass e sono pronti a rinfocolarla, anche sul fronte privacy.
A Genova Usb ha ribadito la posizione (“i tamponi salivari molecolari devono essere gratuiti per tutti lavoratori, di ogni categoria. La spesa a carico delle aziende”) e convocato un presidio per giovedì. Ancora più tesa la situazione a Trieste. Qui l’Agenzia per il Lavoro Portuale (il prestatore di manodopera ex art.17 legge 84/1994) ha annunciato che metterà a disposizione i tamponi e alcune imprese terminalistiche avrebbero annunciato analoga intenzione alla Prefettura, mentre il presidente dell’Adsp Zeno D’Agostino ha minacciato dimissioni in caso di blocco a oltranza, rintuzzato però dai portuali di Clpt.
A.M.
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