Container: la Fmc chiede più trasparenza nelle pratiche di demurrage e detention dei liner
La Federal Maritime Commission continua a tenere alta la guardia sui comportamenti dei liner, mettendo questa volta sotto la lente le pratiche legate alla detention e demurrage di container. Tramite la sua direttrice generale Lucille Marvin, l’authority statunitense che vigila sulla concorrenza e l’integrità della supply chain marittima ha infatti ha scritto a 25 compagnie […]
La Federal Maritime Commission continua a tenere alta la guardia sui comportamenti dei liner, mettendo questa volta sotto la lente le pratiche legate alla detention e demurrage di container.
Tramite la sua direttrice generale Lucille Marvin, l’authority statunitense che vigila sulla concorrenza e l’integrità della supply chain marittima ha infatti ha scritto a 25 compagnie marittime attive nel trasporto container, nonché al World Shipping Council, che le rappresenta a livello mondiale, chiedendo l’introduzione “con rapidità” di tre best practice in materia appunto di detention e demurrage, ovvero i costi applicati rispettivamente per la sosta dei contenitori nei terminal portuali e al di fuori di essi oltre al periodo di franchigia.
L’iniziativa precisamente è frutto dell’attività di un programma di audit sui Vocc (Vessel-Operating Common Carrier) istituito lo scorso luglio, che ha analizzato il comportamento dei principali 9 vettori (per quote di mercato) che scalano i porti degli Stati Uniti.
Nel concreto, le richieste dell’authority riguardano la trasparenza delle spese di detention and demurrage, che devono essere rappresentate “in modo chiaro e ben visibile sul sito web della compagnia o sul portale clienti”; lo sviluppo di “processi interni chiari” su tutte le questioni relative a queste pratiche; e infine la definizione delle procedure di risoluzione delle controversie, i contatti e la documentazione richiesta. Sul tema la Fmc ha ricordato di aver pubblicato nel maggio dello scorso anno una norma interpretativa finale in cui affermava come alla base di queste pratiche vi fosse l’idea di incentivare il movimento delle merci e la restituzione dell’equipment e ha precisato ora di essere al lavoro per approntare anche altre azioni relative alla loro regolamentazione.
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