Evasione fiscale da 90 milioni, ai domiciliari l’armatore Coppola (Lumaship)
Su delega della Procura di Napoli, il nucleo di polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza cautelare del gip del Tribunale di Napoli per porre agli arresti domiciliari Massimiliano Coppola, patron di Lumaship, società armatoriale attiva nel settore Lpg tanker. Lumaship ha operato negli scorsi anni, mediante noleggi a lungo termine […]
Su delega della Procura di Napoli, il nucleo di polizia Economico-Finanziaria della guardia di finanza di Napoli ha eseguito un’ordinanza cautelare del gip del Tribunale di Napoli per porre agli arresti domiciliari Massimiliano Coppola, patron di Lumaship, società armatoriale attiva nel settore Lpg tanker.
Lumaship ha operato negli scorsi anni, mediante noleggi a lungo termine e subnoleggi, le 4 cisterne Lpg Luke, Matthew, Maddy e Ceska da 3.000 metri cubi di portata, che nei primi anni 2000 costituivano l’ossatura della flotta Pianura Armatori, società in cui Coppola crebbe professionalmente. Il noleggio a lungo termine alle quattro società formalmente proprietarie, Tower Bridge, London Bridge, Chelsea Bridge, Westminster Bridge, tutte collocate alle Isole Marshall, nasconderebbe però secondo gli inquirenti la proprietà del naviglio, riconducibile a Coppola, in una “complessa struttura societaria finalizzata all’evasione fiscale”.
“La collocazione della sede all’estero delle società solo in via apparente (cosiddetta esterovestizione societaria) – spiega una nota delle Fiamme Gialle – avrebbe consentito all’indagato di sottrarre alla tassazione italiana un imponibile pari a circa 90 milioni di euro tra il 2014 e il 2019. Contestualmente, sono in corso sequestri preventivi e per equivalente per la confisca di somme di denaro, beni mobili, immobili e quote societarie fino a circa 23 milioni di euro ovvero il valore dell’imposta evasa, determinata applicando le aliquote previste (dal 24 al 27,5%) ai ricavi che si assumono occultati al Fisco italiano. Le ipotesi di reato contestate sono omessa dichiarazione dei redditi delle società, dichiarazione infedele dei redditi personali e autoriciclaggio”.
Non è stato specificato se i sequestri abbiano riguardato anche le navi, che negli ultimi 5 mesi risultano tutte aver cambiato nome e proprietà, passando alla società danese Bgas.
L’attività investigativa ha tratto origine da una verifica dell’Agenzia delle Entrate presso la società partenopea Lumaship: “Il sistema illecito ricostruito si sarebbe basato principalmente sulla delocalizzazione di società di fatto operanti a Napoli in paradisi fiscali da parte dello stesso Coppola, il quale nel frattempo aveva spostato la propria residenza in Spagna e, al fine di sviare le indagini, si era avvalso di un numero di telefono intestato a un soggetto pakistano”.
Le fiamme gialle hanno accertato che le società estere, titolari delle navi gasiere, risulterebbero intestate a un soggetto prestanome di nazionalità portoghese a cui l’indagato, amministratore di fatto delle società armatoriali, avrebbe sottoposto la documentazione da firmare mediante la collaborazione di uno studio legale nell’isola di Madeira. I profitti conseguiti con gli indebiti risparmi d’imposta sarebbero stati riciclati attraverso investimenti, in particolare negli Emirati Arabi Uniti.
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