Via libera al potenziamento del terminal petrolifero di Eni a Taranto
Non ci sarà bisogno di Valutazione d’Impatto Ambientale per la correzione che Eni ha chiesto di apportare al proprio progetto per il potenziamento del terminal petrolifero collegato alla raffineria di Taranto, pensato a valle del progetto estrattivo di Tempa Rossa. Il progetto per la movimentazione del greggio di Tempa Rossa, in Basilicata, prevede che, alle […]
Non ci sarà bisogno di Valutazione d’Impatto Ambientale per la correzione che Eni ha chiesto di apportare al proprio progetto per il potenziamento del terminal petrolifero collegato alla raffineria di Taranto, pensato a valle del progetto estrattivo di Tempa Rossa.
Il progetto per la movimentazione del greggio di Tempa Rossa, in Basilicata, prevede che, alle due piattaforme P1 e P2 oggi esistenti lungo il pontile per la movimentazione di prodotti semilavorati e finiti della Raffineria di Taranto per circa 3,3 milioni di tonnellate l’anno, se ne aggiunga una terza P3 dotata di due accosti per l’attracco di navi da un minimo di 30.000 dwt a un massimo di 80.000 dwt, allibate per l’esportazione del greggio, per un pescaggio massimo di 10 metri.
In questo contesto è stata inserita la posa di una nuova condotta per il trasporto del greggio sul pontile petroli esistente, del diametro di 30″. In fase di progettazione esecutiva è però emerso che tale collocazione determinerà una sensibile accentuazione dello sforzo per le strutture esistenti, da cui un nuovo progetto per la realizzazione di opere di sostegno della tubazione e l’adeguamento delle strutture portanti delle piattaforme P1 e P2. Progetto che nei giorni scorsi, appunto, ha ottenuto dal Ministero per la Transizione Ecologica l’esclusione dalla procedura di Via (ferma restando la verifica di ottemperanza alle condizioni poste dalla Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale).
I lavori richiederanno circa 8 mesi.
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