Chiesta da Agnes la concessione demaniale per il nuovo parco offshore di Ravenna
Passo in avanti per Agnes, l’hub energetico offshore eolico-fotovoltaico che Saipem, in partnership con Qint’x intende realizzare al largo di Ravenna, nel quale troverà applicazione anche Suiso, la sua soluzione tecnologica per la produzione di idrogeno verde. Agnes Srl, la società promotrice del progetto (che con Saipem e Qint’x ha siglato un memorandum of understanding […]
Passo in avanti per Agnes, l’hub energetico offshore eolico-fotovoltaico che Saipem, in partnership con Qint’x intende realizzare al largo di Ravenna, nel quale troverà applicazione anche Suiso, la sua soluzione tecnologica per la produzione di idrogeno verde.
Agnes Srl, la società promotrice del progetto (che con Saipem e Qint’x ha siglato un memorandum of understanding nel 2020) ha infatti depositato presso la locale Capitaneria di Porto una istanza per ottenere la concessione delle aree demaniali marittime e dello specchio acqueo interessato per la durata di 35 anni a partire dal 1 giugno del 2022.
Nel dettaglio lo specchio acqueo richiesto ha una superficie di 396.644.177 metri quadrati (quasi per la totalità, ovvero 396.485.134 metri quadrati, oltre il limite delle acque territoriali), mentre la zona demaniale è di 737 metri quadrati.
Una delimitazione a cui Agnes Srl è pervenuta dopo che una sua precedente istanza di autorizzazione unica, (comprensiva di contestuale istanza di concessione demaniale) presentata lo scorso gennaio era stata bocciata dalla Capitaneria perché presentava potenziali “interferenze con rotte di navigazione, con particolare riferimento alla rotta di accesso al porto di Ravenna, sia nella situazione attuale, sia nella prospettiva dell’istituendo nuovo schema di separazione del traffico navale”. La definizione attuale, ha chiarito ora la società, per quel che riguarda in particolare gli specchi acquei prevede “estensioni eccedenti la reale occupazione delle opere”, in modo da “consentire successive valutazioni su configurazioni di layout alternativi” che saranno poi ridefiniti calcolando “l’effettiva occupazione delle opere” prima del rilascio definitivo della concessione demaniale marittima e del definitivo ottenimento dell’Autorizzazione Unica.
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