Slitta a fine anno il termine dell’indagine antitrust sul cartello nel Golfo di Napoli
Nuova proroga dei termini dell’indagine antitrust avviata nel gennaio 2020 che verte sul presunto cartello messo in atto da alcune compagnie attive nel trasporto di rifiuti e infiammabili nel Golfo di Napoli. Dopo un rinvio già disposto lo scorso giugno, che ne aveva spostato la scadenza al 31 ottobre, l’Autorità Garante della Concorrenza e del […]
Nuova proroga dei termini dell’indagine antitrust avviata nel gennaio 2020 che verte sul presunto cartello messo in atto da alcune compagnie attive nel trasporto di rifiuti e infiammabili nel Golfo di Napoli.
Dopo un rinvio già disposto lo scorso giugno, che ne aveva spostato la scadenza al 31 ottobre, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha posticipato di nuovo i termini del procedimento, questa volta al 31 dicembre 2021. Una decisione motivata questa volta con la necessità di elaborare le nuove informazioni ricevute dai soggetti “collegati a vario titolo alle realtà delle piccole isole italiane”, a cui queste erano state richieste “a ridosso della stagione estiva 2021”.
Secondo quanto riferito dall’authority al momento dell’avvio delle indagini, diverse segnalazioni suggerivano che tra le compagnie attive nel trasporto di rifiuti e infiammabili nel Golfo di Napoli – in particolare Mediterranea Marittima (holding di partecipazioni che controlla la società operativa Medmar Navi) e Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, che avevano dato luogo alla società comune Gml, e quindi costituito tra quest’ultima e il terzo operatore Traspemar il consorzio Cotrasir – potesse avere avuto luogo un “fenomeno concertativo”.
Nel frattempo, i diversi soggetti interessati dall’istruttoria si erano comunque già impegnati dal luglio dello scorso anno, ad adottare alcune contromisure per eliminare ogni intesa restrittiva della concorrenza nei trasporti infiammabili e rifiuti da e per le isole del Golfo di Napoli, ovvero Ischia, Procida e Capri. Come comunicato nel luglio 2020 dalla stessa Agcm le parti si erano infatti impegnate tra le altre cose a sciogliere Cotrasir e Gml, ad astenersi da gestioni in forma consortile dei servizi in questione, ad adeguarsi alle linee guida dell’Agcm, a confrontarsi periodicamente con i principali clienti e gli enti locali fruitori dei servizi di trasporto per verificare la possibilità di migliorare la qualità dei servizi nonché a il prezzo massimo degli stessi servizi entro un massimale prestabilito.Mediterranea Marittima (holding di partecipazioni che controlla la società operativa Medmar Navi) e Servizi Marittimi Liberi Giuffré & Lauro, che avevano dato luogo alla società comune Gml, e quindi costituito tra quest’ultima e il terzo operatore Traspem.
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