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Incertezza, flessibilità e Venezia: i tre maggiori grattacapi per le compagnie crocieristiche
Savona – “Per la programmazione degli itinerari 2022 la parola d’ordine sarà flessibilità e per molti porti emergeranno interessanti opportunità”: parola di Karina Santini, responsabile International Destination Development per il gruppo Royal Caribbean International. Francesco Paradisi, senior development manager di Norwegian Cruise Line, ha aggiunto: “Incertezza e flessibilità nell’organizzazione a terra, nei porti, ma anche […]
Savona – “Per la programmazione degli itinerari 2022 la parola d’ordine sarà flessibilità e per molti porti emergeranno interessanti opportunità”: parola di Karina Santini, responsabile International Destination Development per il gruppo Royal Caribbean International. Francesco Paradisi, senior development manager di Norwegian Cruise Line, ha aggiunto: “Incertezza e flessibilità nell’organizzazione a terra, nei porti, ma anche negli itinerari, nonché a bordo, incidono sulle prenotazioni”.
Queste sono alcune delle interessanti dichiarazioni emerse durante la tavola rotonda intitolata ‘Un nuovo inizio per la crocieristica in Italia’ andata in scena durante l’edizione 2021 di Italian Cruise Day al Palacrociere di Savona e alla quale hanno partecipato: Roberto Alberti ( SVP & Chief Commercial Officer di Costa Crociere), Leonardo Massa ( Managing Director Italia di Msc Crociere), Mario Mega (presidente Autorità di Sistema Portuale dello Stretto), Francesco Paradisi (Business Development Manager Med Area per Norwegian Cruise Line), Ana Karina Santini, (AVP International Destination Development di Royal Caribbean Group), Matteo Savelli (presidente Porto Livorno 2000) e Stephen Xuereb (Chief Operating Officer di Global Ports Holding).
Leonardo Massa ha evidenziato come sia necessario tornare a “lavorare sul timing delle prenotazioni. Nel periodo pre-pandemia il booking arrivava fino a un anno di anticipo rispetto alla vacanza mentre le incertezza imposte dalla pandemia hanno cancellato questo trend. Il timing delle prenotazioni oggi è completamente inficiato e per recuperarlo bisognerà lavorare anche sulla comunicazione”. Secondo Massa un’altra delle principali sfide da affrontare sarà il passaggio, nel più breve tempo possibile, da un crocierismo di prossimità (fino ad oggi soprattutto all’interno del Mediterraneo) a mondiale, quindi a un’apertura effettiva di mercati come i Caraibi, il Sud America, il Medio Oriente, ecc.
Parlando di porti e accosti, il direttore commerciale di Costa Crociere, Roberto Alberti, ha affermato che “saranno premiati i porti in grado di accogliere le navi di grandi dimensioni attraverso dragaggi, allungamento delle banchine e altri interventi necessari”. A proposito dei tempi di recupero del mercato, Alberti vede “un ritorno verso la normalità spostato più verso la seconda metà del 2022”.
Karina Santini ha richiamato il tema di Venezia chiusa alle grandi navi ammettendo che “questa scelta ha avuto un impatto enorme sul deployment di Royal Caribbean in Adriatico, che nel 2022 porterà in Italia 5 navi. Il Governo ha preso una decisione ma sarà necessario un lungo processo per mantenere in vita il turismo crocieristico in laguna”.
Per Massa questa rivoluzione potrà in qualche modo generare anche nuove opportunità in Adriatico: “Penso ad esempio a scali come Ancona, Taranto e non solo”.
Secondo Stephen Xuereb, direttore operativo di Global Ports Holding, l’incertezza dominante sul mercato nell’ultimo anno e mezzo ha “imposto ai terminal di essere sempre più responsive e dinamici per cercare di soddisfare le richieste delle compagnie crocieristiche che sono diventate improvvise e differenti”.
Mentre Santini (Royal Caribbean) e Paradisi (Ncl) hanno lanciato un appello alle istituzioni chiedendo “tempi di approvazione dei progetti nei porti più rapidi”, il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto, Mario Mega, dal canto suo ha invece invitato le compagnie a “maggiore concertazione e confronto con il territorio e le istituzioni locali nella programmazione e definizione delle escursioni” perché talvolta il tessuto imprenditoriale si sente escluso dalla ricchezza generata dalle crociere.
N.C.