Vincenzo Onorato denuncia “la falsa liberta di stampa” italiana
Svestito del proprio ruolo ufficiale di presidente del Gruppo Moby, l’armatore partenopeo Vincenzo Onorato è tornato a parlare sempre con maggiore frequenza attraverso la propria pagina ufficiale su Facebook. L’ultima apparizione è intitolata “La falsa libertà di stampa nel nostro Paese” e denuncia il trattamento, a suo dire imparziale e denigratorio, da parte dei media […]
Svestito del proprio ruolo ufficiale di presidente del Gruppo Moby, l’armatore partenopeo Vincenzo Onorato è tornato a parlare sempre con maggiore frequenza attraverso la propria pagina ufficiale su Facebook.
L’ultima apparizione è intitolata “La falsa libertà di stampa nel nostro Paese” e denuncia il trattamento, a suo dire imparziale e denigratorio, da parte dei media e in particolare di alcuni quotidiani che hanno pubblicato la notizia relativa alle indagini su un presunto finanziamento illecito al Pd allora guidato da Matteo Renzi attraverso la fondazione Open. Il sospetto dei magistrati è che il sostegno economico accordato dall’armatore possa essere servito a ottenere una legge (la cosiddetta ‘legge Cociancich’) mirata a limitare l’imbarco dei marittimi extracomunitari sulle navi impiegate su rotte di cabotaggio internazionale. Era stata una delle tante puntate della battaglia senza esclusione di colpi fra gli armatori Onorato (Moby) e Grimaldi (Grimaldi Euromed) iniziata nel 2015.
Il post su Facebook di Onorato inizia così: “Cari Amici, potete leggere sui principali quotidiani, altri titoloni scandalistici: ‘Così Onorato finanziò Renzi per avere leggi a favore dell’occupazione dei marittimi italiani’. Nei testi a seguire si leggono anche le intercettazioni e si specifica che non sono indagato e non c’è reato. Su questo si sbagliano di grosso! Se qualcuno lotta veramente per l’occupazione nel Sud è un grave reato e io l’ho commesso!!! Dei circa 50.000 marittimi disoccupati, italiani del Sud (stime pre-covid) non interessa a nessuno. Pretesa pericolosa la mia, perché agli italiani gli armatori preferiscono gli extracomunitari a stipendi da fame”.
Lo sfogo del proprietario di Moby prosegue così: “Molti di voi mi chiedono come mai la stampa italiana non ha ripreso per nulla lo scandalo con le dichiarazioni filmate dei protagonisti del criminale attacco alle mie compagnie, con in testa Antonello Di Meo e Morgan Stanley, con le gravi affermazioni che riguardano la Lega e i concorrenti (Grimaldi Group appunto, ndr). Eppure con oltre due milioni di visualizzazioni dovrebbe essere ormai diventato uno scandalo nazionale. Se c’è chi fra voi pensa che in Italia ci sia libertà di stampa, non legga questo post, ne resterebbe deluso”.
Quella che segue è la spiegazioni di come funzionano oggi i grandi quotidiani secondo Onorato. “Le tirature dei principali giornali italiani sono inesorabilmente in declino. Basta guardare le statistiche delle copie vendute: in crollo anno dopo anno. Un tempo i giornali vivevano di copie vendute e le redazioni erano controllate dalla politica. Oggi le redazioni dei quotidiani sono controllate dalle concessionarie pubblicitarie e gli articoli pubblicati sono totalmente privi di contenuto se non strumentali” scrive. “Mi spiego meglio” aggiunge: “I quotidiani sono finiti, l’informazione naviga gratis sul web, chi investe sui giornali controlla pesantemente le redazioni. C’è un piccolo dettaglio tecnico: i quotidiani non servono neanche per le campagne commerciali. Nel mio campo, i traghetti, vengono ricercati esclusivamente on line sul web. Allora, veniamo al dunque, chi investe sui quotidiani li controlla, ovvero: scrivi bene della mia compagnia e male del concorrente. […] Se scrivono qualcosa di vero che magari è a mio favore, addio contratti pubblicitari! Il dictat per le redazioni è: a morte Moby, Cin e soprattutto Onorato o……addio soldi per la pubblicità! Ormai siamo al paradosso: non ci viene neppure più concesso il diritto di replica o citazione dei nostri comunicati! Esiste di fatto una censura a priori”.
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