Depositato un nuovo piano e rinviate ad aprile le adunanze dei creditori di Moby e Cin Tirrenia
Il Tribunale di Milano ha posticipato le adunanze dei creditori di Moby e di Compagnia Italiana di Navigazione (Cin). I relativi decreti non sono ancora stati pubblicati ma l’ufficialità arriva da una comunicazione della capogruppo Moby alla Borsa del Lussemburgo – presso cui è scambiato il bond da 300 milioni di euro emesso dalla compagnia […]
Il Tribunale di Milano ha posticipato le adunanze dei creditori di Moby e di Compagnia Italiana di Navigazione (Cin).
I relativi decreti non sono ancora stati pubblicati ma l’ufficialità arriva da una comunicazione della capogruppo Moby alla Borsa del Lussemburgo – presso cui è scambiato il bond da 300 milioni di euro emesso dalla compagnia di Vincenzo Onorato nel 2016 con scadenza nel 2023 – precisando che i creditori di Moby saranno chiamati il prossimo 6 aprile (invece del 13 dicembre) e quelli di Cin il 12 aprile (invece del 20 dicembre).
La decisione arriverebbe a valle di un nuovo piano concordatario elaborato dal gruppo per le due società, preannunciato nei giorni scorsi da SHIPPING ITALY.
Alcuni dettagli sono stati anticipati dall’edizione fiorentina di Repubblica, che menziona però un unico decreto del Tribunale, quello di Cin, nel quale si leggerebbe che “la nuova proposta è ampiamente migliorativa (…) e fortemente incrementativa delle percentuali di soddisfacimento dei creditori chirografari tra cui Tirrenia spa (in amministrazione straordinaria, ndr) la cui percentuale è elevata al 80% con pagamento all’omologa” (di una tranche, come vedremo). Modifica che, secondo i giudici, “apporterebbe un evidente beneficio rispetto alla prospettazione originaria”.
Un altro frammento citato dal quotidiano fiorentino allarga poi il campo al gruppo, menzionando “il trasferimento di tutte le restanti (rispetto a quelle da vendersi, ndr) navi della flotta Moby e Cin a una società veicolo di nuova costituzione, cosiddetta ShipCo, le cui partecipazioni saranno detenute dai soli creditori ipotecari”, cioè obbligazionisti e banche. Questa newco “sarà gestita da una società di gestione del risparmio”.
Riportato, infine, il solo piano di rientro a favore di Tirrenia in A.S., che si vedrebbe ristorare l’80% (144 milioni di euro) in 4 rate: 23 milioni di euro all’omologa (quindi nel 2022), 10 milioni nel 2023, 10 milioni nel 2024 e 101 nel 2025. Da capire se tale prospettiva possa convincere la bad company pubblica (secondo cui la precedente proposta di Cin avrebbe comportato una falcidia del credito compresa fra il 67 e l’80% e nessun coinvolgimento o quasi di Moby) a rinunciare alla richiesta di sequestro da 180 milioni avanzata poche settimane fa alla Onorato Armatori, controllante di Moby, su cui si deciderà venerdì prossimo.
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