Barbera (Uniport) boccia il superamento del 18 comma 7: “Favorirà i monopoli”
La profonda modifica normativa, tramite quasi completa riscrittura, dell’articolo 18 della legge 84/1994 portata a termine con il Dl Concorrenza non piace a Federico Barbera, presidente di Fise Uniport. L’eliminazione dell’articolo 18 comma 7, vale a dire il superamento del divieto di doppia concessione nello stesso porto per lo svolgimento della medesima attività terminalistica, avrà […]
La profonda modifica normativa, tramite quasi completa riscrittura, dell’articolo 18 della legge 84/1994 portata a termine con il Dl Concorrenza non piace a Federico Barbera, presidente di Fise Uniport.
L’eliminazione dell’articolo 18 comma 7, vale a dire il superamento del divieto di doppia concessione nello stesso porto per lo svolgimento della medesima attività terminalistica, avrà “l’effetto di favorire i monopoli e non certo la concorrenza” secondo Barbera, permettendo “le fusioni” negli scali giudicati di rilevanza internazionale.
La posizione di Fise Uniport (e di Msc) è la stessa che negli ultimi due anni aveva visto l’associazione opporsi strenuamente alla fusione fra i terminal Psa Genova Pra’ e Sech all’interno del porto di Genova. E’ anche, e soprattutto, un braccio di ferro fra vettori marittimi e colossi del terminalismo: i primi stanno cercando di crescere tramite integrazioni verticali, i secondi (come avvenuto nel capoluogo ligure) cercano anche tramite fusioni di mantenere il proprio potere contrattuale.
Secondo Barbera la norma “contraddice quanto detto negli scorsi anni dalla stessa Autorità della Concorrenza che aveva sanzionato i cartelli fra terminalisti” e dalla Ue che aveva “chiesto di permettere la concorrenza nei servizi e non certo di favorire dei monopoli”. Uno degli effetti della norma, secondo il presidente di Uniport, è quello di concedere un monopolio de facto “sugli ormeggi, che sono per loro natura limitatati, in grado di ricevere le navi sempre più grandi del futuro”. L’esperto presidente dell’associazione dei terminal portuali conclude dicendo: “Avrebbero fatto meglio a chiamarlo decreto sviluppo e dire chiaramente che puntavano sulle fusioni per creare grandi operatori strategici”.
Oltre al caso della fusione fra Psa e Sech a Genova, sono molti in realtà in giro per l’Italia i casi di doppie concessioni con medesima ‘destinazione d’uso’ all’interno dello stesso porto. Un anno e mezzo fa SHIPPING ITALY aveva offerto una panoramica dettagliata mostrando quanti e quali fossero i casi di articolo 18 comma 7 almeno parzialmente ‘violati’ in Italia: Reefer Terminal e Vado Gateway a Vado Ligure, Terminal San Giorgio e Terminal Frutta a Genova, Imt Messina (a controllo congiunto Messina – Msc) e Terminal Bettolo sempre nel capoluogo ligure, Lsct e Speter a Spezia, Conateco e Soteco a Napoli, Transped e Multiservice a Marghera.
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