Per il progetto Lng Mozambique di Total (e Saipem) possibile ripresa a metà 2022
La dichiarazione di forza maggiore emessa da Total per il suo progetto Lng Mozambique lo scorso aprile a seguito delle crescenti minacce terroristiche da parte di gruppi islamisti nell’area, che ne aveva decretato la messa in pausa delle attività, aveva anche sancito la partenza dalla zona di Saipem. L’azienda di San Donato era infatti parte […]
La dichiarazione di forza maggiore emessa da Total per il suo progetto Lng Mozambique lo scorso aprile a seguito delle crescenti minacce terroristiche da parte di gruppi islamisti nell’area, che ne aveva decretato la messa in pausa delle attività, aveva anche sancito la partenza dalla zona di Saipem. L’azienda di San Donato era infatti parte della joint venture Ccs, insieme a McDermott e Chiyoda, che operava come Epc contractor per il progetto.
A distanza di alcuni mesi dalla sospensione, una indicazione sulla possibile ripresa dei lavori è ora arrivata dalla stessa Saipem. Secondo quanto riferito da LngPrime, il responsabile finanziario Antonio Paccioretti durante una conference call che si è tenuta verosimilmente a margine della presentazione dei risultati del terzo trimestre 2021, avrebbe infatti parlato di un ripristino delle operazioni da parte di Saipem attorno alla metà del prossimo anno, evidenziando inoltre rispetto alle previsioni sull’andamento dell’esercizio 2022 che “bisognerà tenere in considerazione anche del contributo del Mozambico”.
L’indicazione è coerente con quelle fornite dalla stessa Total (che già lo scorso aprile aveva parlato di uno stop di “almeno un anno”), così come con quelle (non commentate dal gruppo francese) del presidente della African Development Bank che lo scorso agosto aveva parlato di una ripresa in un periodo compreso tra l’anno e i 18 mesi.
Nel suo ultimo report trimestrale Saipem aveva fornito una panoramica della vicenda ricordando di avere evacuato il sito a seguito dell’annuncio di Total ma di avere “continuato a gestire la parte residua delle attività di progetto fuori dal Paese, per quanto non oggetto di sospensione”, valutando anche insieme al gruppo francese “le misure per assicurare una pronta ripartenza dei lavori non appena saranno ripristinate le condizioni di sicurezza dell’area”. Dal punto di vista economico-finanziario, evidenziava che non erano quindi attesi “contributi significativi dal progetto nella parte restante del 2021”, eccetto il rimborso di costi già sostenuti e da sostenere per la sospensione e la sicurezza. “Il progetto rimane nel portafoglio ordini al 30 di settembre 2021 per un ammontare di circa 3,6 miliardi di euro” concludeva poi Saipem.
La messa in pausa del progetto Lng Mozambique aveva messo in allarme l’intera filiera collegata, inclusa quella legata alle attività di logistica e trasporti. Oltre a Saipem, nell’area interessata è attiva anche Iss Palumbo (anche per attività al servizio dell’azienda di San Donato), mentre per quel che riguarda le attività che si sarebbero avviate con l’entrata in operatività del campo (inizialmente prevista per il 2024) erano state ordinate 17 nuove Lng tanker che avrebbero dovuto trasportare il gas estratto.
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