A Livorno resuscita il microtunnel mentre i sindacati fuggono in avanti
A 7 anni e mezzo dall’aggiudicazione (all’accoppiata Carlo Agnese-Icop) dei “lavori per l’attraversamento con microtunnel del canale industriale del porto di Livorno” l’Autorità di Sistema Portuale labronica ha reso noto che sono entrati “nel vivo i lavori per lo scavo del Microtunnel”. L’operazione, in ballo come detto da anni e incagliatasi in mille problematiche di […]
A 7 anni e mezzo dall’aggiudicazione (all’accoppiata Carlo Agnese-Icop) dei “lavori per l’attraversamento con microtunnel del canale industriale del porto di Livorno” l’Autorità di Sistema Portuale labronica ha reso noto che sono entrati “nel vivo i lavori per lo scavo del Microtunnel”.
L’operazione, in ballo come detto da anni e incagliatasi in mille problematiche di natura tecnica, è finalizzata, come spiegato dalla nota della Adsp, a inserire “nel cunicolo sotterraneo i nuovi tubi di collegamento tra la Raffineria di Stagno e la Darsena Petroli ed avere così la possibilità di rimuovere quelli vecchi, oggi fastidiosamente adagiati in profondità lungo le sponde dell’unica via di ingresso e uscita dalla Darsena Toscana, e considerati un vero e proprio intralcio alle attività di manovra delle grandi navi, in quanto limitano la sezione navigabile del Canale, largo oggi 90, ad appena 67 metri”.
La convinzione dell’ente è di aver segnato comunque un passo fondamentale con il calo, avvenuto stamane, “della testa fresante della talpa meccanica che lavorerà ininterrottamente per 10/12 ore di fila al giorno e realizzerà 234 metri di tunnel verso la sponda opposta”. A quel punto, “nella prima settimana di dicembre (…) il tunnel verrà consegnato all’Eni che procederà all’inserimento delle nuove tubazioni e, successivamente, alla rimozione di quelle vecchie. Il tutto prenderà circa un anno e mezzo. “In attesa che il porto si doti della Darsena Europa e del nuovo terminal container, l’ammodernamento del canale di accesso è un intervento fondamentale per consentire allo scalo di mantenersi competitivo e attrattivo” ha commentato il presidente dell’ente Luciano Guerrieri.
Intanto il porto si potrebbe fermare per 48 ore.
Le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno infatti proclamato oggi sciopero dei lavoratori dei porti di Livorno e Piombino per il 18 e 19 novembre. Il volantino non esplicita le motivazioni ma solo l’oggetto delle assemblee che parrebbero alla base della iniziativa: “Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro (contenimento del lavoro straordinario e superamento del precariato), riconoscimento del lavoro usurante per il lavoro portuale, autoproduzione: il Dl Concorrenza rischia di spalancare le porte alla pratica cara agli armatori; mancata proroga dei sostegni alla portualità per l’anno 2022 nel decreto legge Infrastrutture”.
Da notare come si tratti di tematiche di carattere nazionale, in parte almeno risolte a favore della posizione sindacale, tanto da non registrarsi nemmeno l’ipotesi di iniziative analoghe nelle segreterie nazionali. Del resto la legge sulla concorrenza (un disegno di legge, non un decreto legge) non contiene (a dispetto delle previsioni) alcuna misura a favore dell’autoproduzione e il Dl Infrastrutture ha prolungato a tutto il 2021 i sostegni alla portualità previste dalle norme anticovid, dal momento che nell’anno in corso il trend dei traffici portuali fa pensare a livello nazionale (e a Livorno in particolar modo) a un ritorno a livelli prepandemici nel corso del 2022.
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