Vertenza Psa Genova congelata, primo set ai lavoratori. Agitazione fra i somministrati
Un incontro di raffreddamento tenutosi nei giorni scorsi all’Autorità di Sistema Portuale di Genova ha chiuso, almeno temporaneamente, la vertenza fra il terminal container Psa Pra’ e le sue Rsu per il rinnovo del contratto di secondo livello, che, inaspritasi nelle ultime settimane, aveva portato a due scioperi ‘duri’, di 112 ore complessive a un […]
Un incontro di raffreddamento tenutosi nei giorni scorsi all’Autorità di Sistema Portuale di Genova ha chiuso, almeno temporaneamente, la vertenza fra il terminal container Psa Pra’ e le sue Rsu per il rinnovo del contratto di secondo livello, che, inaspritasi nelle ultime settimane, aveva portato a due scioperi ‘duri’, di 112 ore complessive a un mese di distanza circa uno dall’altro, dopo un lungo periodo di pace sociale.
Un’iniziativa che, sostenuta dalle segreterie provinciali dei sindacati rappresentati in Rsu (Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti), sembrerebbe aver contribuito in modo determinante all’assegnazione del ‘round’ ai lavoratori, quanto meno a confrontare l’ultima proposta aziendale (respinta dall’assemblea dei lavoratori il 5 novembre scorso) col verbale di incontro di raffreddamento.
Il principale obiettivo dell’azienda, infatti – legare alla contrattazione di secondo livello il superamento di pregressi e vigenti accordi sulla organizzazione del lavoro (in particolare inerenti i tempi di guida) –, è stato mancato: il primo punto del verbale stabilisce proprio che si procederà separatamente e sequenzialmente. Prima il contratto di secondo livello, per il quale Psa si impegna a formulare una nuova proposta entro il 26 novembre, escludendo “la trattazione della modifica di soluzioni vincolanti la organizzazione del lavoro”. Poi, solo una volta chiusa questa partita, l’azienda potrà sottoporre a Rsu e segreterie la modifica della organizzazione del lavoro.
Tema su cui il verbale specifica però due ulteriori dettagli degni di nota e che denotano la riuscita della protesta di sindacato e Rsu. Non solo si richiama esplicitamente il Ccnl laddove stabilisce che eventuali ritocchi alla organizzazione del lavoro (pertinenza esclusiva, di norma, del datore di lavoro) che abbiano “ricadute sulle condizioni di lavoro” saranno oggetto di “negoziazione di soluzioni normative ed economiche” ulteriori a quelle eventualmente adottate con l’integrativo.
Ma soprattutto si prevede esplicitamente che nella proposta sull’organizzazione del lavoro rientreranno elementi fino ad oggi dati per acquisiti dall’azienda, fra cui – è il significativo esempio citato nel verbale – l’introduzione dell’Ocr (Optical Character Recognition), il sistema di scannerizzazione elettronico che aveva consentito a Psa di ridurre il ricorso al personale dell’articolo 17 (Culmv) chiamato fino a quel momento alla registrazione manuale dei contenitori imbarcati/sbarcati.
Insomma, il primo vagito di automazione, che Psa era riuscita a far digerire come fattore di organizzazione del lavoro privo di ricadute dirette, sottraendolo quindi a contrattazione con le rappresentanze dei lavoratori, tornerà in gioco, per giunta nel più importante terminal container gateway del paese. Un successo non indifferente per il sindacato, che sul tema si era confrontato aspramente con la controparte anche a livello nazionale e in sede di rinnovo del Ccnl stesso, senza riuscire a ottenere quanto ora viene sancito a Genova, potenziale base di vertenze su altre banchine e in altri scali.
Intanto nello scalo proprio oggi si è riaccesa un’altra vertenza risalente. Le Segreterie di Felsa Cisl Nidil Cgil Uiltemp Uil hanno reso noto di aver partecipato, insieme ai delegati, “alla riunione convocata dall’Assessore Regionale Berrino. La riunione, richiesta dalle Ooss aveva come oggetto la continuità occupazionale dei lavoratori somministrati da Intempo (visto l’approssimarsi della scadenza dei contratti di lavoro il 30 novembre p.v.) presso la Culmv, ha visto la partecipazione di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’Agenzia Intempo Spa del Gruppo Randstad, ed il Console della CULMV. Le azioni sindacali messe in campo da Felsa, Nidil Uiltemp in tutti questi mesi, nel pieno rispetto di quanto concordato nell’accordo del 30 giugno 2021, sono state improntate a trovare soluzioni per dare certezze a tutti i lavoratori: purtroppo oggi sono stati disattesi impegni presi in particolare da Autorità Portuale. Oggi si attendevano risposte che, purtroppo, non sono arrivate e nonostante il segnale di apertura da parte del Console Culmv, sfortunatamente non supportato da Autorità Portuale e da Agenzia, le organizzazioni sindacali nel ribadire la ferma preoccupazione per la salvaguardia occupazionale per tutti gli 88 lavoratori in somministrazione in scadenza di contratto, si trovano costretti a proclamare lo stato di agitazione e si riservano di intraprendere ogni iniziativa utile a sollecitare risposte concrete per i lavoratori coinvolti e le loro famiglie, per arrivare finalmente al riconoscimento della loro dignità di lavoratori e della valorizzazione delle loro competenze preziose e necessarie per lo sviluppo di tutto il sistema portuale genovese”.
Andrea Moizo
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