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Il tribunale di Milano accontenta i commissari di Tirrenia e dispone il sequestro di 20 mln a Onorato
Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda presentata dai commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria di disporre in via cautelare il sequestro conservativo dei beni (mobili o immobili) di Onorato Armatori, la holding dell’armatore Vincenzo Onorato che controlla Moby e Cin (ex Tirrenia). La somma di cui è stato autorizzato il sequestro, secondo quanto […]
Il Tribunale di Milano ha accolto la domanda presentata dai commissari di Tirrenia in amministrazione straordinaria di disporre in via cautelare il sequestro conservativo dei beni (mobili o immobili) di Onorato Armatori, la holding dell’armatore Vincenzo Onorato che controlla Moby e Cin (ex Tirrenia). La somma di cui è stato autorizzato il sequestro, secondo quanto risulta all’agenzia Radiocor, è pari a 20 milioni di euro.
“Il provvedimento fa seguito al deposito del ricorso discusso nei primi giorni di novembre, quando i commissari stessi avevano deciso di richiedere l’anticipazione cautelare degli effetti dell’azione di responsabilità promossa nei confronti della capogruppo dell’armatore ritenendolo responsabile del dissesto Cin-Tirrenia” scrive l’agenzia.
Il Tribunale di Milano avrebbe dunque accolto la tesi difensiva dei legali di Tirrenia in A.S., il Professor Pier Filippo Giuggioli e l’Avvocato Adriano Curti, secondo i quale sarebbe immediatamente apprezzabile la responsabilità di Onorato Armatori (la holding di Moby controllata da Vincenzo Onorato) per aver prelevato da Compagnia Italiana di navigazione (Cin) risorse finanziarie ingentissime (pari a oltre 210 milioni) tali da impedire a quest’ultima il pagamento del credito di 180 milioni nei confronti dell’amministrazione straordinaria di Tirrenia per il saldo del prezzo differito relativo per la cessione del ramo d’azienda conclusa con contratto del 25 luglio 2011.
La limitazione del sequestro all’importo di 20 milioni è spiegata da un passaggio del provvedimento riportato da Il Fatto Quotidiano: “Gli elementi circoscrivono la valutazione del sequestro (…) alla percentuale del credito che (…) la debitrice Cin (…) ammette di non poter soddisfare”. Evidentemente, cioè, l’ultima versione del piano di concordato attualmente in corso di approvazione presso il Tribunale di Milano prevede di rimborsare 160 milioni dei 180 vantati a credito da Tirrenia in A.S. e il Tribunale ritiene l’ipotesi fondata.
Il Tribunale, inoltre, ha giustificato la concessione della misura cautelare del sequestro in ragione della gestione societaria operata dalla famiglia Onorato, la cui holding Onorato Armatori non deposita bilanci dall’esercizio 2017: “La società che non approva bilanci da anni, sicché non dà informazioni aggiornate sulla sua situazione patrimoniale e finanziaria e ciò in danno soprattutto dei suoi creditori” si legge nel dispositivo, “integra in sé il periculum in mora“, cioè il pericolo di dispersione della garanzia patrimoniale in ragione dell’azione di responsabilità avviata nei mesi scorsi.
Onorato Armatori ha prontamente replicato alla notizia attraverso una nota nella quale si legge: “L’azione intentata da Tirrenia in Amministrazione Straordinaria nei confronti di Onorato Armatori, interamente fondata su una relazione resa dalla Dott.ssa Stefania Chiaruttini, in posizione di evidentissimo conflitto d’interessi, per essere contestualmente consulente sia di Tirrenia in A.S. che dell’Attestatore del piano di ristrutturazione del gruppo e già ampiamente confutata da numerosi pareri pro – veritate formulati da primari professionisti indipendenti, si inserisce in un contesto in cui il Gruppo Onorato, che sta ricevendo il sostegno delle banche e della maggioranza dei bond holders, ha più volte presentato a Tirrenia in A.S. una proposta di ristrutturazione con dei ritorni che rappresentano un unicum in un simile scenario”.
Onorato Armatori aggiunge che “il provvedimento di sequestro sarà oggetto di reclamo innanzi al Tribunale di Milano, nel cui operato il Gruppo Onorato ripone piena fiducia. Nel frattempo il Gruppo Onorato e i consulenti dello stesso continueranno le già riavviate trattative con Tirrenia in A.S. nella speranza che il Ministero dello Sviluppo Economico, così solerte nel farsi parte attrice per i disservizi di un noto provider di intrattenimento calcistico via web, dia finalmente una risposta ai numerosi solleciti ricevuti dalla compagnia e dalle parti sociali, con 6.000 famiglie in attesa di riscontro positivo da parte del Mise, ultimo tassello mancante alla definizione del piano di ristrutturazione del Gruppo Onorato i cui risultati commerciali e industriali hanno superano ampiamente la crisi del Covid e le previsioni”.
Secondo un’altra agenzia, Agi, in un altro passaggio il provvedimento di sequestro riporterebbe che “il Tribunale valuta che ricorrano elevate probabilità che il concordato pervenga ad un esito positivo fino alla omologa”.