Msc perde in Cassazione sul pantouflage di Merlo, in arrivo la sanzione Anac
Anche l’ultima speranza di scongiurare la sanzione prevista per aver assunto un ex presidente di Autorità portuale sotto la cui giurisdizione operava l’azienda in questione è andata a vuoto: la Corte di Cassazione, infatti, ha dichiarato inammissibile il ricorso di Msc Cruises avverso la sentenza del Consiglio di Stato che circa due anni fa, in […]
Anche l’ultima speranza di scongiurare la sanzione prevista per aver assunto un ex presidente di Autorità portuale sotto la cui giurisdizione operava l’azienda in questione è andata a vuoto: la Corte di Cassazione, infatti, ha dichiarato inammissibile il ricorso di Msc Cruises avverso la sentenza del Consiglio di Stato che circa due anni fa, in merito all’assunzione a inizio 2017 di Luigi Merlo, presidente della port authority di Genova fra 2008 e 2016, aveva stabilito come l’Autorità Anticorruzione fosse non solo titolata a vigilare sul rispetto della norma in questione (il comma 16-ter dell’articolo 53 del d.lgs sull’impiego nelle pubbliche amministrazioni), ma anche a comminare le sanzioni previste in caso di violazione (cosiddetto pantouflage).
Tre i motivi di ricorso, tutti privi di pregio. I primi due riguardavano l’attribuzione della competenza relativa alla norma sanzionatoria in questione. Secondo la Corte il Consiglio di Stato ha correttamente valutato la mancata esplicita indicazione, da parte della norma, del titolare di questa competenza attribuendola ad Anac (esplicitamente deputata alla vigilanza), “alla luce della ratio del divieto di pantouflage (o revolving door) e della volontà del legislatore di perseguire, a mezzo della citata norma, non solo i fenomeni corruttivi in senso stretto, ma più in generale i traffici di influenze che si estrinsecano in conflitti di interesse a effetti differiti”.
E la Cassazione sottolinea un altro aspetto: non è ammissibile, nel “pubblico interesse”, che una sentenza non venga comminata perché non è chiaro chi debba comminarla. Né “che mantengano validità incarichi nulli, né ancora che i soggetti che li hanno attribuiti vadano esenti da sanzione”.
La configurazione del pantouflage, infatti, non comporta solo la nullità dell’assunzione: “I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti”. Anche il terzo motivo di ricorso, che riguardava proprio il peso della sanzione, ritenendolo di fatto sproporzionato, è stato rigettato dalla Cassazione.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha fatto sapere di non volersi per il momento esprimere. L’authority nel maggio 2020 aveva reso noto l’avvio di un’istruttoria atta a definire la sanzione ma questa sarebbe stata sospesa in ragione dell’impugnazione in Cassazione da parte di Msc.
Ora, secondo quanto filtra dall’Anticorruzione, l’iter ripartirà ed è difficile prevederne l’esito, non essendovi giurisprudenza sugli aspetti meno chiari della norma. Il primo attiene alla sua estensione per così dire geografica. Il divieto di contrattare è “con le pubbliche amministrazioni”, dunque potenzialmente non solo quella dove lavorava il soggetto assunto. La Cassazione, ricostruendo la vicenda, scrive che la sanzione è “la nullità degli eventuali contratti e il divieto per i soggetti privati che li avessero conclusi di contrarre con le pubbliche amministrazioni”, usando quindi il plurale.
Poi occorrerà comprendere se tale divieto valga solo per il soggetto giuridico che ha assunto Luigi Merlo o per altre società del gruppo Msc. E, ancora, andrà stabilito se il divieto triennale scattasse all’assunzione (gennaio 2017), all’accertamento della violazione (marzo 2018), alla sentenza del Consiglio di Stato (ottobre 2019) o all’avvio dell’istruttoria (maggio 2020).
Un possibile indizio, quantomeno sulla temporalità e sulla soggettività, è il fatto che all’avvio dell’istruttoria Anac abbia chiesto all’Autorità di Sistema Portuale di Genova, fra le altre, anche la documentazione relativa alla concessione del terminal Bettolo rilasciata a Msc nel giugno 2018, a un soggetto giuridico diverso (controllato) da quello che assunse Merlo.
Infine un’ombra potrebbe pendere pure sulle possibili contestazioni di danno erariale da parte della Corte dei Conti alle pubbliche amministrazioni che, pure quando la violazione fu riconosciuta da Anac (nel marzo 2018), non evitarono prudenzialmente di chiudere contratti con l’impresa coinvolta nella vicenda.
Sia Luigi Merlo che Msc hanno preferito non rilasciare commenti sul caso.
Andrea Moizo
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