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Salerno (Rina): “Superati i 500 mln di ricavi, quotazione posticipata e nuovo centro in Danimarca”
Genova – In occasione della celebrazione per i 160 anni di Fondazione Rina presso il Galata Museo del mare di Genova, l’amministratore delegato e presidente di Rina Spa, Ugo Salerno, ha tracciato per SHIPPING ITALY un primo bilancio sul 2020 che volge al termine rivelando anche in quale direzione si muoverà la società che fornisce un’ampia […]
Genova – In occasione della celebrazione per i 160 anni di Fondazione Rina presso il Galata Museo del mare di Genova, l’amministratore delegato e presidente di Rina Spa, Ugo Salerno, ha tracciato per SHIPPING ITALY un primo bilancio sul 2020 che volge al termine rivelando anche in quale direzione si muoverà la società che fornisce un’ampia gamma di servizi nei settori energia, marine, certificazione, real estate e infrastrutture, mobilità e industry. Rina attualmente dà lavoro a oltre 4.000 risorse sparse fra 200 uffici in 70 paesi nel mondo.
Ing. Salerno partiamo con il dare qualche numero sul 2020 che si appresta a concludersi?
“Quest’anno saremo superiori ai 520 milioni di euro di ricavi, l’anno scorso eravamo a 495 circa. Stiamo facendo delle acquisizioni, nel 2021 ne abbiamo portato a casa tre (Interconsulting, Logimatic Solutions e Cyber Partners), forse ne faremo ancora un’altra da qui a fine anno o nei primissimi giorni del 2022. Possiamo dire dunque che il piano che ci eravamo posti per quest’anno lo stiamo rispettando. Stiamo poi seguendo altri grandi progetti che devono partire in Italia con Terna, Ferrovie dello Stato e altri piani più in generale legati all’Esg (Environmental, Social and Governance, ndr), quindi della sostenibilità ambientale e della decarbonizzazione dove stiamo prendendo dei progetti interessanti. Insomma l’anno è stato soddisfacente.”
I tempi sono maturi per la quotazione in Borsa?
“La quotazione per il momento non è possibile perché l’azienda dal punto di vista finanziario è una società con poco leverage (leva finanziaria, ndr), che è meno di due volte l’Ebitda perché continuiamo a ripagare debito. È vero che facciamo acquisizioni ma le facciamo con il cash flow. Quindi se noi non abbiamo un leverage più alto, oppure una quantità di azioni sufficiente a creare un flottante sufficiente, in Borsa non possiamo essere d’interesse per il mercato finanziario. Quindi per noi questo è un progetto che resta in piedi e che metteremo a frutto magari quando faremo qualche acquisizione un po’ più impegnativa (e le stiamo seguendo) in modo tale da avere un’azienda pronta per essere quotata. Siamo pronti sotto tutti gli aspetti, i ricavi sono cresciuti perché sono a più di mezzo miliardo, anche i margini stanno aumentando in proporzione ai ricavi o anche un po’ di più. La quotazione però è un qualcosa che io intravvedo non prima di due anni, a meno che non emerga l’opportunità di un’acquisizione importante prima e allora la quotazione si potrebbe accelerare.”
Vi preoccupa il ricorso al Tar contro l’aggiudicazione ottenuta da Rina per la direzione lavori relativi alla nuova diga del porto di Genova?
“Non lo consideriamo un tasto dolente e ci siamo abituati perché abbastanza spesso, quando facciamo delle operazioni importanti, poi qualcuno ricorre. La sospensiva non è stata concessa; vedremo cosa succede. La nuova diga è un’ottima opportunità per Genova e noi stiamo lavorando in pieno proprio per questo progetto. Continueremo a lavorare e siamo molto tranquilli sul fatto che il ricorso non abbia delle basi solide ma vedremo cosa deciderà il Tar.”
Nel 2022 quali saranno i settori trainanti e sui quali scommetterà maggiormente il Rina?
“Puntiamo su dei pillar strategici. Uno è il mondo degli Esg (Environmental, Social and Governance), che in particolare contiene tutta la parte della transizione energetica, sul quale stiamo lavorando sia nel mondo dei trasporti, sia nel mondo del ‘hard to abate’, sia in quello che stiamo facendo insieme a Snam per la qualificazione del loro network per trasportare idrogeno. Altro punto fondamentale è quello della cyber security: abbiamo fatto un’acquisizione che ci consente di essere presenti su due dei pillar più importanti che sono l’assesment e la governance per proteggere le aziende. Importante poi il mondo della digitalizzazione: a breve presenteremo un’organizzazione un po’ modificata che vedrà probabilmente nella Danimarca (dove abbiamo acquisito Logimatic) il centro di sviluppo del nostro digital per quanto riguarda il mondo del business e quindi anche su quello puntiamo molto. Logimatic è stata rilevata proprio per questo: l’idea era quella di avere un’azienda che fosse molto presente in questo mondo, che fosse ben organizzata e che ci desse l’opportunità di avere un hub importante per produrre soluzioni digitali che ci consentano di offrire servizi a questo punto non solo al mondo marine ma a tutte le nostre business line. Sarà una ‘fabbrica’ molto importante, se così la si può chiamare.”
Nicola Capuzzo