Giovannini tira dritto sull’Authority dipendente per i servizi tecnico-nautici
Capolavoro di bizantinismo italico, denunciato due mesi fa nel silenzio generale da SHIPPING ITALY, è stata costituita ufficialmente l’Autorità parallela dei trasporti, deputata alla sola gestione dei reclami in materia di servizi tecnico-nautici e, caso raro, dipendente direttamente dal potere esecutivo. Il decreto firmato da Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, risale […]
Capolavoro di bizantinismo italico, denunciato due mesi fa nel silenzio generale da SHIPPING ITALY, è stata costituita ufficialmente l’Autorità parallela dei trasporti, deputata alla sola gestione dei reclami in materia di servizi tecnico-nautici e, caso raro, dipendente direttamente dal potere esecutivo.
Il decreto firmato da Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, risale ad agosto, ma solo sabato è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale e affida a una struttura ministeriale, “L’Ufficio di controllo interno e gestione dei rischi”, le prerogative che il Regolamento Europeo 352/2017 (“che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti”) vorrebbe assegnate “in modo da evitare i conflitti di interesse ed essere indipendente sul piano funzionale dagli enti di gestione del porto o dai prestatori di servizi portuali”.
Non a caso la gestione dei reclami sull’applicazione del regolamento per quel che riguarda trasporto passeggeri e movimentazione merci è stata assegnata all’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Per tempo, grossomodo: il limite di comunicazione alla Commissione Europea scadeva nel marzo 2019.
Su quelli relativi a pilotaggio, rimorchio e ormeggio, invece, si è tergiversato due anni e mezzo fino a prendersi i rimbrotti di Bruxelles, dopodiché si è deciso che faranno capo direttamente al Mims, cui rispondono anche gli enti di gestione del porto (Autorità di Sistema Portuale e soprattutto Capitaneria di Porto). Col paradosso, ad esempio, che chiunque dovesse avere da eccepire su come un Comando della Capitaneria imposti una gara per l’affidamento del servizio di rimorchio dovrà rivolgersi alla stessa autorità cui quel Comando fa capo.
Due mesi fa il presidente dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, Nicola Zaccheo, aveva provato timidamente a sollevare il problema, ventilando l’ipotesi di una possibile incompatibilità col Regolamento e di conseguenti misure sanzionatorie di Bruxelles, ma, di fronte alla pervicacia ministeriale e all’idiosincrasia italiana (manifestatasi nel silenzio generale delle categorie interessate, armatori in primis) era presto rientrato nei ranghi.
A.M.
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