Non imponibilità Iva per navi operative in alto mare: novità in arrivo per gli agenti marittimi
La delicata questione dell’adempimento dichiarativo necessario per beneficiare della non imponibilità dell’Iva (al 22% sugli acquisti) per le navi operative in alto mare completamente riscritto dall’entrata in vigore del provvedimento attuativo dall’articolo 8-bis del decreto Iva, pubblicato il 15 giugno ed entrato in vigore il 14 agosto scorso potrebbe presto trovare modalità semplificate per il caso degli […]
La delicata questione dell’adempimento dichiarativo necessario per beneficiare della non imponibilità dell’Iva (al 22% sugli acquisti) per le navi operative in alto mare completamente riscritto dall’entrata in vigore del provvedimento attuativo dall’articolo 8-bis del decreto Iva, pubblicato il 15 giugno ed entrato in vigore il 14 agosto scorso potrebbe presto trovare modalità semplificate per il caso degli armatori non residenti. Una possibile linea evolutiva di equilibrio tra la tutela degli interessi erariali e modalità di attestazione della condizione “sostenibili” per il mercato potrebbe essere nell’attribuzione agli agenti raccomandatari marittimi di un ruolo di primissimo piano. Sono diversi infatti gli indizi che spingono gli stakeholder a un maggiore ottimismo sul futuro rispetto a questa criticità che nei mesi scorsi ha innescato diversi messaggi di allarme, il più forte dalla categoria dei provveditori di bordo tramite l’associazione Anpan.
In occasione dell’ultima conviviale del Propeller Club di Livorno intitolata “La Nautica tra charter e Ivv: quali opportunità e prospettive di sviluppo?” la esperta commercialista Carla Bellieni, responsabile Commissione Tecnica Finanza e Fisco di Assarmatori, ha spiegato, a proposito della non imponibilità Iva alle navi operative in alto mare, che rispetto a “questa situazione di evidente difficoltà che l’introduzione dell’adempimento telematico ha creato negli ultimi mesi, ed ha purtroppo determinato una pesante perdita di indotto per il nostro Paese, stiamo vivendo una fase, non semplice e non rapida come il mercato richiederebbe, ma di progressiva laboriosa evoluzione, anche grazie al fatto che l’Agenzia delle Entrate si sta dimostrando sensibile” di fronte alle criticità emerse, non solo nei confronti del settore della nautica e uno degli aspetti allo studio si concentra “anche per lo shipping sul ruolo che possono trovare figure professionali qualificate quali quella dell’agente raccomandatario marittimo”.
Affermazioni che trovano conferma nelle criticità riepilogate nella circolare appena pubblicata da Assonime nella quale si legge che “per quanto riguarda le operazioni assimilate alle esportazioni, la legge di bilancio chiarisce quali sono le condizioni per considerare una nave come adibita alla navigazione in alto mare e prevede che tali requisiti siano attestati dal cessionario o committente mediante l’invio di un’apposita dichiarazione all’Agenzia delle entrate”, adempimento certamente non semplice per gli operatori non residenti.
A questo punto non rimane che attendere da parte dell’Agenzia delle Entrate la pubblicazione di nuovi documenti interpretativi della norma entrata in vigore lo scorso 14 agosto che ha stravolto il mercato delle forniture navali in Italia.
Nicola Capuzzo
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