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Cin-Tirrenia condannata da un arbitrato a pagare 159 mln a Tirrenia in A.S.
Tutto il debito di 180 milioni di euro nei confronti di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria per l’acquisto di Tirrenia nel 2012 è stato accertato e dovrà essere (in teoria) pagato da Compagnia Italiana di Navigazione (controllata di Moby). E’ questo infatti l’epilogo dell’azione avviata un anno fa dai commissari straordinari di Tirrenia in A.S. poiché, […]
Tutto il debito di 180 milioni di euro nei confronti di Tirrenia in Amministrazione Straordinaria per l’acquisto di Tirrenia nel 2012 è stato accertato e dovrà essere (in teoria) pagato da Compagnia Italiana di Navigazione (controllata di Moby).
E’ questo infatti l’epilogo dell’azione avviata un anno fa dai commissari straordinari di Tirrenia in A.S. poiché, secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, “il Collegio arbitrale istituito presso la Camera Arbitrale di Milano, con Lodo parziale comunicato in data odierna, ha accertato la sussistenza e l’esigibilità del credito vantato da Tirrenia in amministrazione straordinaria” e “ha condannato C.I.N. S.p.a. al pagamento di 159.149.689,60 euro, oltre interessi, demandando al lodo definitivo la determinazione riguardo alle residue somme vantate dalla procedura”. L’arbitrato era stato promosso a fine 2020 dai commissari straordinari (Gerardo Longobardi, Stefano Ambrosini e Beniamino Caravita, quest’ultimo scomparso appena pochi giorni fa) per accertare definitivamente il credito dovuto dal gruppo della famiglia Onorato alla bad company di Tirrenia creata quando l’ex compagnia di navigazione pubblica venne ceduta a Moby.
A far parte del collegio arbitrale erano il prof. Daniele Santosuosso, docente di diritto commerciale alla Sapienza (per conto di Tirrenia in A.S.), il prof. Francesco Benatti, già docente di diritto civile alla Statale di Milano (per Moby), e Alexis Mourre, presidente della Camera arbitrale internazionale di Parigi, in qualità di presidente della camera arbitrale.
Ora che è stato definitivamente riconosciuto e accertato, il credito di 180 milioni finirà fra quelli che rientrano nel concordato preventivo (e dunque oggetto di ristrutturazione) di Compagnia Italiana di Navigazione e il cui piano di rimborso il prossimo aprile verrà sottoposto al voto dell’adunanza dei creditori.