Fallisce il nuovo assalto delle compagnie crocieristiche ai diritti d’uso di Civitavecchia
Le compagnie crocieristiche non vogliono pagare (né ribaltare sui loro clienti) i costi marginali che la loro attività comporta per la collettività a Civitavecchia, ad esse attribuiti dalla locale Autorità di Sistema Portuale a partire dal 2018, ma ancora una volta i loro desiderata sono stati frustrati dal Tribunale Amministrativo del Lazio. La querelle comincia […]
Le compagnie crocieristiche non vogliono pagare (né ribaltare sui loro clienti) i costi marginali che la loro attività comporta per la collettività a Civitavecchia, ad esse attribuiti dalla locale Autorità di Sistema Portuale a partire dal 2018, ma ancora una volta i loro desiderata sono stati frustrati dal Tribunale Amministrativo del Lazio.
La querelle comincia sul finire del 2017, quando l’Adsp introduce i cosiddetti diritti d’uso, in sostanza un aggravio delle tasse sui crocieristi giustificato dai costi marginali che tale traffico comporta per l’ente in termini di servizi generali. Costa Crociere, Msc Crociere, Royal Caribbean, il terminalista da esse partecipato a Civitavecchia, Roma Cruise Terminal, e l’associazione di categoria Clia insorgono, paventando la fuga dei passeggeri, e adiscono le vie legali.
I passeggeri in realtà aumentano, ma alla fine del 2019 il Tar accoglie il ricorso, seppure solo parzialmente e solo per un cavillo: la misura adottata dall’Adsp è cioè legittima, ma nel caso di specie l’ente sbagliò nel non consultare l’Organismo di Partenariato (chiamato peraltro a un parere non vincolante). L’ente di lì a un mese provvide a sanare l’iter, confermando, mediante nuovi provvedimenti, l’impianto tariffario definito a partire dal 2018.
Clia, Costa Crociere, Msc Crociere, Royal Caribbean e Rct si appellarono quindi al Consiglio di Stato (il giudizio è pendente) e nel mentre impugnarono anche questi nuovi provvedimenti. Come detto, però, oggi il Tar, con una complessa sentenza in cui si tiene anche conto della sovrapposizione dei due procedimenti, ha rigettato in parte e in parte dichiarato inammissibile il ricorso, validando quanto fatto dall’Adsp dopo la prima sentenza di due anni fa. In attesa del Consiglio di Stato, i diritti d’uso a Civitavecchia restano in vigore.
A.M.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY