Crociere a Venezia: il pasticcio del Ministero dei trasporti e l’ombra sui ristori
All’attesa, che dura da più di quattro mesi, si è aggiunta da alcuni giorni anche qualche ulteriore preoccupazione negli operatori della crocieristica veneziana, le cui prospettive la scorsa estate sono state stravolte dalla sera alla mattina dal cosiddetto Decreto Venezia, con cui il Governo ha bloccato da agosto l’accesso delle navi da crociera di grandi […]
All’attesa, che dura da più di quattro mesi, si è aggiunta da alcuni giorni anche qualche ulteriore preoccupazione negli operatori della crocieristica veneziana, le cui prospettive la scorsa estate sono state stravolte dalla sera alla mattina dal cosiddetto Decreto Venezia, con cui il Governo ha bloccato da agosto l’accesso delle navi da crociera di grandi dimensioni alla stazione marittima della Serenissima.
Il provvedimento, come è noto, stanziò a beneficio delle compagnie crocieristiche, del gestore del terminal Vtp e delle imprese “di cui lo stesso si avvale nonché delle imprese dell’indotto e delle attività commerciali collegate”, 57,5 milioni di euro: 30 per le compagnie armatoriali (nel 2021) e il resto per il ‘lato terra’ (5 milioni per il 2021 e 22,5 per il 2022). Entro il 5 settembre il Ministro delle infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze e con il Ministro del Turismo, avrebbe dovuto stabilire le modalità di erogazione.
Dopo tre mesi di impasse, una settimana fa ecco l’annuncio in pompa magna del Mims della firma da parte di Enrico Giovannini, con annessa pubblicazione sul sito del decreto attuativo, condizione che del resto lo stesso pone a fondamento dell’erogazione stessa all’articolo 6: “La domanda di ammissione all’erogazione del contributo relativo all’annualità 2021 deve essere presentata, a pena di esclusione, entro il termine di giorni 5 dalla data di pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili del presente decreto”.
Peccato che nel giro di poche ore il decreto sia stato fatto sparire (SHIPPING ITALY ha fatto in tempo a scaricarlo, lo trovate qui, con tanto di bollinatura), senza alcuna spiegazione da parte del Mims. Del resto sarebbe stato imbarazzante rivelare che, a dispetto della prosopopea, la pubblicazione era stata a dir poco azzardata, dal momento che il Governo non aveva e non ha ancora ottenuto dalla Commissione Europea il via libera ad una misura che configura un aiuto di Stato, la cui legittimità è appunto sub judice.
Così alla magra del ritardo si è aggiunta la gaffe dell’approssimazione propagandistica. Con ulteriori conseguenze, dato che c’è chi, è il caso di Vtp, ha reso noto di aver subito avviato la pratica per la richiesta del ristoro (mentre Clia, l’associazione di categorie delle compagnie crocieristiche, ha preferito non commentare). Che succederà cioè se Bruxelles non darà l’ok o se lo darà parzialmente? E anche ammettendo che il placet arrivi, che data farà testo quanto al decorso e ai termini per le domande, dato che chi si è già attivato, essendo le risorse limitate, potrebbe rivendicare la tardiva attivazione di chi non lo ha fatto ritenendo ‘invalida’ la prima pubblicazione?
Dal Ministero, che continua a mantenere online l’annuncio della firma di un provvedimento nei fatti inesistente, nessuna risposta.
A.M.
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