Al traguardo la riforma degli spedizionieri, tripudio di Fedespedi
La Commissione Bilancio della Camera si è favorevolmente espressa oggi sull’emendamento al Decreto Recovery (procedimento di “conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”) che modifica la disciplina del contratto di spedizione contenuta nel […]
La Commissione Bilancio della Camera si è favorevolmente espressa oggi sull’emendamento al Decreto Recovery (procedimento di “conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, recante disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”) che modifica la disciplina del contratto di spedizione contenuta nel Codice Civile, riforma anticipata un paio di settimane fa da SHIPPING ITALY.
Giubilo nell’associazione di categoria. “È una grande vittoria per Fedespedi, per Confetra, per tutta la logistica italiana” secondo il presidente di Fedespedi, Silvia Moretto: “Finalmente viene riconosciuto e recepito nel nostro ordinamento il valore dello sviluppo avuto dal settore delle spedizioni internazionali negli ultimi 70, 80 anni. Fenomeni come l’avvento del container negli anni ’50 e la globalizzazione del commercio fino ad oggi non trovavano riscontro nella vecchia disciplina del contratto di spedizione”.
Secondo l’associazione, che ha ricordato come la riforma sia “frutto dello studio e dell’impegno pluriennale del Legal Advisory Body di Fedespedi, guidato dal Presidente Ciro Spinelli e del lavoro congiunto con Confetra a livello istituzionale, che aveva già portato all’approvazione della proposta presso il Cnel”, con l’aggiornamento della disciplina del contratto di spedizione “finalmente la logistica italiana esce dal provincialismo e dallo schiacciamento su un’unica modalità (strada), che l’hanno contraddistinta fino ad oggi da un punto di vista normativo. In particolare, viene riconosciuto il valore strategico della parte software della supply chain logistica, del quale gli spedizionieri sono nodo fondamentale. Questa innovazione sarà un booster di competitività per le imprese di logistica e spedizioni e va nella direzione tracciata dal Mims, che in occasione dell’Agorà Confetra ha annunciato di voler varare in primavera un provvedimento quadro che affronti e provi a sciogliere i tanti nodi immateriali e regolatori, il software logistico appunto, che minano la competitività della logistica italiana”.
Il Presidente del Legal Advisory Body di Fedespedi, Ciro Spinelli, ha riassunto così le novelle introdotte con la riforma civilistica in ambito spedizione e trasporto: “In generale si tratta di un’operazione di ammodernamento delle norme, volto a meglio chiarire e semplificare l’applicazione delle ‘nuove regole base’ che andranno a governare i rapporti tra le imprese che trasportano, importano ed esportano le loro merci nel mondo e le imprese di spedizioni alle quali viene affidato il mandato di spedizione, con l’auspicio di contribuire a ridurre al minimo sia il rischio di plurinterpretazione dei dispositivi civilistici sia la conflittualità tra le parti coinvolte. Un aspetto positivo, da non trascurare, in un momento come l’attuale, complicato per la tenuta della supply chain globale, messa sotto pressione dalla pandemia e dal rimbalzo dell’economia mondiale, con gli esiti negativi che tutti conosciamo rispetto a costi e affidabilità del trasporto, difficoltà di approvvigionamento e rotture di stock”.
Non solo: “La riconduzione del contratto di spedizione all’istituto del mandato chiarisce inequivocabilmente la componente fiduciaria del rapporto impresa – spedizioniere: viene finalmente chiarita la figura dell’impresa di spedizione quale advisor internazionale d’impresa. Il riferimento alle convenzioni internazionali applicabili ed alle diverse modalità di esecuzione del trasporto e discendente responsabilità dell’operatore, dà finalmente all’attività dell’impresa di spedizioni il respiro globale che le è proprio nei tempi moderni (anche da un punto di vista normativo). La riforma è fondamentale anche sotto un altro punto di vista, non meno importante: l’adeguamento della disciplina del contratto di spedizione alla prassi moderna, sia abrogando rimandi a prassi obsolete o desuete, sia accogliendo tutti quegli aspetti attuali già riconosciuti dalla prassi giurisprudenziale. Così il Codice civile finalmente rispecchia quello che oggi è l’attività di spedizione internazionale”.
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