Non solo Civitavecchia: tutti i porti e retroporti italiani inclusi nella revisione della rete Ten-T
Non ci sono solo il porto di Civitavecchia (promosso nella rete Core) e la dorsale adriatica (nella extended core) nella proposta legislativa per la revisione della rete TEN-T redatta dalla Commissione europea, elaborata sulla base delle consultazioni e gli incontri bilaterali con gli Stati membri. Dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili è arrivata […]
Non ci sono solo il porto di Civitavecchia (promosso nella rete Core) e la dorsale adriatica (nella extended core) nella proposta legislativa per la revisione della rete TEN-T redatta dalla Commissione europea, elaborata sulla base delle consultazioni e gli incontri bilaterali con gli Stati membri.
Dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili è arrivata infatti la lista completa dei nodi e delle infrastrutture italiani inclusi nella revisione. In ambito portuale è previsto infatti anche il passaggio di sei scali (Capri, Ischia, Ponza, Porto Empedocle, Porto Santo Stefano e Procida) nella rete secondaria ‘comprehensive’, mentre di particolare interesse per il trasporto (non solo via mare) di merci è l’aggiunta dei terminal di Fernetti, Santo Stefano di Magra, Segrate e Agognate, nella rete Core.
Inseriti nel network, con livello comprehensive, otto interporti (quelli di Busto Arsizio unito a Gallarate, Faenza, Foggia Incoronata, Forli Cesena Villa Selva, Ortona, Castelguelfo, Pordenone, Portogruaro).
Come evidenziato già ieri da Enrico Giovannini, titolare del Mims, la pubblicazione della proposta legislativa, oltre a rappresentare “un riconoscimento importante” per l’Italia e per lo stesso dicastero, “consentirà al Paese di accedere ai finanziamenti del Connecting Europe Facility, dedicati al potenziamento delle reti e nodi di trasporto europei a beneficio degli spostamenti di persone e merci”.
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