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Unione Piloti si dice delusa dalle prime parole di Bertorello (Angopi)
Fanno discutere le prime parole pronunciate in qualità di neopresidente di Angopi da Marco Bertorello riportate in esclusiva da SHIPPING ITALY. A dargli il benvenuto nella dialettica fra associazioni di categoria rappresentative dei servizi tecnico-nautici è stato Vincenzo Bellomo, presidente di Unione Piloti, che oltre alle congratulazioni di rito ha colto l’occasione per esprimere il […]
Fanno discutere le prime parole pronunciate in qualità di neopresidente di Angopi da Marco Bertorello riportate in esclusiva da SHIPPING ITALY. A dargli il benvenuto nella dialettica fra associazioni di categoria rappresentative dei servizi tecnico-nautici è stato Vincenzo Bellomo, presidente di Unione Piloti, che oltre alle congratulazioni di rito ha colto l’occasione per esprimere il proprio dissenso verso alcuni dei passaggi pronunciati dal nuovo vertice dell’Associazione nazionale degli ormeggiatori e barcaioli dei porti italiani durante il suo discorso d’insediamento.
“Mi sia consentito rilevare che per sostituire un Cesare è stato necessario addirittura un quadrunvirato a cui formuliamo i migliori auguri per un fruttuoso mandato. Le dichiarazioni apparse sulla stampa di settore (Shipping Italy), però, oltre a risultare alquanto
ambigue, sembrano poco adeguate al ruolo svolto dai Piloti e nei confronti dell’Ente Corporazione” secondo Bellomo.
L’Unione Piloti dice di “aver cominciato a gridare i propri timori e le sue preoccupazioni più di due anni fa durante la sua assemblea a Trapani senza essere ascoltata” e ricorda come “l’aver voluto costantemente puntualizzare le differenze tra le personalità giuridiche dei servizi tecnico nautici – le quali sono e rimangono profondamente differenti con tutto ciò che ne consegue – è stato motivo di dileggio. Esprimere i nostri timori non era un attacco gratuito, bensì il prendere coscienza dei cambiamenti imposti dal Regolamento europeo 352/2017. Invece, le nostre azioni a difesa del modello corporativo ed esternate agli organismi ministeriali sono state viste, in modo del tutto pretestuoso, come un’intollerabile invasione di campo e una notevole mancanza di stile, in quanto l’Unione Piloti avrebbe avanzato anche assurde e insensate considerazioni sul servizio reso dagli ormeggiatori”. Bellomo sulla questione aggiunge: “Purtroppo, per gli amici dell’Angopi, i fatti ci danno ragione. Il neo presidente ha ben riassunto la condizione che al momento vivono gli ormeggiatori, parlando di ‘processi di decostruzione che iniziano anche a sfiorarci e li vediamo sempre più vicini’. Bertorello aveva parlato dell’acquisto del servizio di rimorchio a Gioia Tauro da parte di Msc, di gruppi armatoriali che costituiscono società di rimorchio in Europa e a società armatoriali che costituiscono società di ormeggiatori in Spagna. “Ben si comprendono, quindi, le legittime apprensioni degli ormeggiatori sul loro futuro” prosegue l’associazione dei piloti, secondo la quale “essere una società di diritto privato inserita in un contesto di libero mercato non è rasserenante e il riconoscimento dei soggetti esterni di un maggiore peso politico potrebbe non bastare”.
“Qualora il neo Presidente Bertorello considerasse – nel rispetto dei distinti ruoli e pari dignità tra pilotaggio ed ormeggio – opportuno instaurare un nuovo percorso di piena collaborazione con l’Unione Piloti per il mantenimento delle condizioni attuali per gli ormeggiatori non ha che da chiederlo. Il sostegno richiesto, però, deve essere esplicito e privo di qualsiasi pregiudizio” afferma Bellomo. Che inoltre ha aggiunto: “Vorrei rassicurare gli amici ormeggiatori sul nostro stato di salute che non ci vede affatto in affanno. Per cui, essere l’unica categoria, nel settore marittimo-portuale a parlare con una voce soltanto non giustifica l’autoinvestitura dell’Angopi a ergersi paladina e arrogarsi il compito di rilanciare anche il ruolo dei servizi tecnico-nautici, arrivando addirittura a scuotere i rimorchiatori e i piloti per riprendere in mano una situazione che è condivisa. Nemmeno può essere tollerata l’accondiscendenza accordata ai ‘cugini’ piloti i quali sono un po’ in affanno e fanno fatica a trovare una propria identità”.
Il presidente di Unione Piloti precisa ancora che “la preoccupazione paventata sui piloti i quali, dilatando la loro concezione di professionisti autonomi, potrebbero essere comprati e utilizzati direttamente da alcuni soggetti armatoriali deriva da un punto di vista che non ha alcun fondamento e fornisce l’occasione per rivolgere l’invito agli amici ormeggiatori di porre maggiore attenzione alle lezioni dell’eminente giurista a cui si rivolgono per le consulenze. La fattispecie rappresentata nell’intervento del neo presidente risulta strampalata, fuorviante e non aderente alla realtà”. Bertorello aveva parlato dell’ipotesi di una “corporazione di 10 piloti dove si utilizzano solo 4 e l’armatore costruisce un rapporto commerciale solo con quelli”.
Bellomo ha in conclusione evidenziato che “la volontà di far diventare la Corporazione dei piloti una cooperativa certamente non appartiene all’Unione Piloti e è un passaggio che non c’è e non ci sarà mai. Tali paure si adattano meglio a una società di diritto privato come quella degli ormeggiatori in quanto il servizio di pilotaggio, a differenza di quello di ormeggio, proprio per le prescrizioni del Regolamento dell’Unione Europea è esente da concorrenza e, dunque, l’unico servizio portuale a non essere interessato dal fenomeno descritto”.
L’invito di Bertorello alla coesione fra le varie anime dei servizi tecnico-nautici (ormeggiatori, rimorchiatori e piloti) non è iniziato sotto i migliori auspici, quantomeno con la Unione Piloti, l’associazione che si contrappone a Fedepiloti (che vanta una maggiore rappresentatività a livello italiano per numero di professionisti aderenti).
N.C.