Il progetto Duferco per le crociere veneziane potrebbe tornare in gioco
Il progetto Venis Cruise 2.0, elaborato negli anni scorsi dalla DP Consulting (società dell’ex viceministro dei Trasporti Cesare De Piccoli) e Duferco Engineering per proporre la realizzazione (gestione in project financing di un terminal crociere esterno alla Laguna (alle Bocca di Lido), potrebbe essere compatibile col bando voluto dal Governo (e successivamente emanato dall’Autorità di […]
Il progetto Venis Cruise 2.0, elaborato negli anni scorsi dalla DP Consulting (società dell’ex viceministro dei Trasporti Cesare De Piccoli) e Duferco Engineering per proporre la realizzazione (gestione in project financing di un terminal crociere esterno alla Laguna (alle Bocca di Lido), potrebbe essere compatibile col bando voluto dal Governo (e successivamente emanato dall’Autorità di Sistema Portuale di Venezia) per portare definitivamente fuori Laguna (fra una decina d’anni) le crociere.
Il dubbio era sorto a Dp e Duferco nel leggere sia il decreto legge (che collocava realizzazione e gestione di punti di attracco “fuori dalle acque protette della Laguna di Venezia”) sia, soprattutto, l’attuazione datagli dal disciplinare di gara dell’Adsp (che parla di collocazione “esterna alle acque protette della Laguna di Venezia – corrispondenti alla Conterminazione Lagunare di cui al Decreto del Ministero LL.PP. n.9/1990, Gazzetta Ufficiale n. 44 del 22/2/1990 – prospicienti l’arco costiero regionale veneto e non oltre le acque territoriali nazionali”). Tanto da decidere di adire le vie legali e impugnare il bando.
Proprio il Tar di Venezia oggi ha emanato un’ordinanza che potrebbe rimettere in gioco il Venis Cruise 2.0. I giudici, infatti, spiegano che il Governo, nell’attuare una delega legislativa nel frattempo ricevuta dal Parlamento “al fine di introdurre una definizione di acque protette” (nell’ambito di attuazione di una direttiva europea che ha avuto peraltro altre ricadute sul settore armatoriale) vi ha ottemperato rifacendosi in sostanza “alla nozione di acque tranquille di cui alla circolare del Ministero della marina mercantile n. 92 del 4 gennaio 1994 la quale considera acque tranquille, ai fini del trasporto passeggeri, le zone di mare antistanti le coste nazionali (peninsulari ed insulari) entro predeterminati limiti operativi”.
Nel particolare caso di Venezia e della Laguna “la delimitazione delle acque tranquille è stata da ultimo disposta con l’art. 1 dell’ordinanza della Capitaneria di Porto n. 41 del 15 giugno 2020”. Pertanto, ha stabilito il Tar valutando che per quanto riguarda la bocca di Porto del Lido, interessata dal progetto Duferco, sia tale ordinanza a far fede (e non la succitata Conterminazione), dovrà essere la Capitaneria di Porto veneziana nei prossimi trenta giorni, definita l’esatta collocazione del terminal progettato, a chiarire “se il medesimo sia interno o esterno al limite delle acque tranquille come delimitate per la Bocca di Porto del Lido” dalla sua stessa ordinanza del 2020.
Il verdetto sarà decisivo naturalmente anche per il resto del ricorso, dato che in caso per esse positivo è verosimile che Duferco e Dp Consulting rinuncino alla volontà di annullare il concorso (e al risarcimento chiesto, fra l’altro, la mancata conclusione o il ritardo “del procedimento di autorizzazione del progetto”).
A.M.
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