“Omicron buca i protocolli, meglio non imbarcarsi”: crociere in difficoltà in Usa (e in Italia)
Il 2021 è finito malissimo per le compagnie crocieristiche e il 2022 è iniziato in linea con questa conclusione. Il 30 dicembre scorso, infatti, i Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale degli Stati Uniti facente capo al Dipartimento della Salute che si occupa di salute e sicurezza pubbliche in senso sanitario, hanno portato […]
Il 2021 è finito malissimo per le compagnie crocieristiche e il 2022 è iniziato in linea con questa conclusione.
Il 30 dicembre scorso, infatti, i Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale degli Stati Uniti facente capo al Dipartimento della Salute che si occupa di salute e sicurezza pubbliche in senso sanitario, hanno portato al massimo livello l’allarme, in chiave Covid-19, per i viaggi in crociera, invitando i cittadini ad evitarli a prescindere dallo stato di vaccinazione.
“La decisione – ha spiegato l’agenzia – riflette l’aumento dei casi a bordo delle navi da crociera dopo l’identificazione della variante Omicron”, passati, secondo alcuni media Usa, dai 162 individuati su navi operanti nelle acque nazionali nelle prime due settimane di dicembre agli oltre 5mila della seconda metà del mese.
“Anche i viaggiatori completamente vaccinati sono a rischio di contrarre e diffondere varianti di Covid-19. Il virus che causa il Covid-19 si diffonde facilmente tra le persone in stretto contatto a bordo delle navi e la possibilità di contrarre il Covid-19 sulle navi da crociera è molto alta, anche se si è completamente vaccinati e si è ricevuta una dose di richiamo del vaccino Covid-19”.
Piccata la reazione di Clia, la lobby delle crociere: “La decisione del Cdc è particolarmente sconcertante considerando che i casi identificati sulle navi da crociera riguardano una stretta minoranza della popolazione totale a bordo – molto meno che sulla terraferma – e la maggior parte di quei casi sono asintomatici o di natura lieve, ponendo poco o nessun carico sulle risorse mediche a bordo o a terra” ha commentato l’associazione in una nota. “Nessun ambiente può essere immune da questo virus, ma è un fatto che la crociera fornisca uno dei più alti livelli di mitigazione dimostrata contro il virus”.
Sarà, ma anche altri paesi hanno seguito l’allarme proveniente da Atlanta.
Dopo l’allerta dei Cdc, le Bahamas, ad esempio, in ragione della presenza a bordo di un imprecisato numero di contagiati hanno bloccato l’attracco della Msc Seashore persino nell’isola che le avevano venduto anni fa (Ocean Cay), oggi di proprietà della multinazionale elvetica. La compagnia svizzera e Costa Crociere, inoltre, hanno ieri reso nota l’intenzione di seguire l’invito di Anvisa, l’agenzia per la Sanità brasiliana, di interrompere le crociere lungo le coste brasiliane a seguito di diversi casi di contagio emersi a bordo di alcune navi.
Le autorità italiane non sembrano intenzionate a seguire i suddetti esempi e le compagnie, di conseguenza, si guardano bene dall’assumere decisioni volontarie simili a quelle brasiliane, sebbene la situazione non sia dissimile. Ieri ad esempio Msc Grandiosa è arrivata a Genova da Marsiglia trasportando circa mille passeggeri, di cui 150 risultati positivi, riferiva l’Ansa, dopo aver effettuato i tamponi a bordo, secondo il protocollo sanitario di cui si è dotata la compagnia di navigazione. Le persone risultate positive, “la maggior parte asintomatiche” secondo Msc, sono state confinate nelle rispettive cabine mentre il responsabile medico della nave ha contattato la Sanità marittima per informarla di quanto avvenuto. Una riunione tra Usmaf, compagnia armatrice, Protezione civile Liguria e Capitaneria di porto ha portato alla redazione del piano di evacuazione dei turisti risultati postivi, che sono stati sbarcati. Dopodiché la nave ha imbarcato i passeggeri che doveva imbarcare nel capoluogo ligure ed è ripartita alla volta di Civitavecchia.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY