Ultima beffa della giustizia a Giovanni Novi per l’affaire Multipurpose
A distanza di quasi tre lustri dai fatti, i cascami giudiziari dell’affaire Multipurpose restano amari per Giovanni Novi, presidente dell’Autorità Portuale di Genova fra il 2004 e il 2008. Posto agli arresti domiciliari nell’ambito del cosiddetto caso Multipurpose, Novi si dimise immediatamente e, dopo aver perso la moglie per l’aggravamento delle condizioni di salute in […]
A distanza di quasi tre lustri dai fatti, i cascami giudiziari dell’affaire Multipurpose restano amari per Giovanni Novi, presidente dell’Autorità Portuale di Genova fra il 2004 e il 2008.
Posto agli arresti domiciliari nell’ambito del cosiddetto caso Multipurpose, Novi si dimise immediatamente e, dopo aver perso la moglie per l’aggravamento delle condizioni di salute in concomitanza proprio con l’inchiesta che lo vedeva imputato dei delitti di turbativa d’asta, concussione, falso e abuso d’ufficio, cominciò una dura e lunga battaglia giudiziaria per contestare i 13 capi di imputazione.
Per 12 di essi venne assolto e per uno solo prescritto, sentenza che Novi volle comunque impugnare in Cassazione, chiedendo e ottenendo solo nel 2014 la piena assoluzione per insussistenza di ognuno dei fatti contestatigli. Il tutto naturalmente a prezzo di spese legali ingenti, per pagare le quali, il broker genovese raccontò alla stampa di aver dovuto vendere un appartamento e svariati titoli in azioni.
Novi chiese il rimborso all’Autorità portuale, essendogli i fatti contestati stati svolti nell’esercizio dell’incarico di presidente dell’ente. Dopo aver perso in primo grado e in appello, però, a fine ottobre anche la Cassazione ha frustrato con sentenza appena pubblicata la pretesa dell’esperto broker marittimo genovese, condannandolo per giunta al risarcimento di 15mila euro di spese legali.
La sentenza, articolata e di non facile comprensione per chi non mastichi il diritto, ruota intorno al carattere “onorario” dell’incarico del presidente dell’Autorità portuale e prende le mosse, fra le altre cose, anche dalla costituzione di parte civile del medesimo ente nel processo penale a carico di Novi, decisa dal suo successore Luigi Merlo.
A.M.
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