Caronte fa man bassa di approdi a Messina, ma deve cedere a Comet il Terminal 1
In attesa che il Tar competente da essa adito si pronunci sulla legittimità del bando, Caronte&Tourist si è aggiudicata la parte più ricca (Terminal 2) della gara organizzata dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto per aggiudicare la gestione triennale della Rada San Francesco, i cinque approdi, cioè, su cui poggia il traffico passeggeri-auto di collegamento […]
In attesa che il Tar competente da essa adito si pronunci sulla legittimità del bando, Caronte&Tourist si è aggiudicata la parte più ricca (Terminal 2) della gara organizzata dall’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto per aggiudicare la gestione triennale della Rada San Francesco, i cinque approdi, cioè, su cui poggia il traffico passeggeri-auto di collegamento fra Messina e la Calabria.
Caronte, che dal 2017 gestisce in proroga tutte e cinque i cosiddetti “scivoli”, ha infatti contestato la previsione dell’Adsp di suddividere fra più terminalisti la concessione. Una volontà tanto ferrea da prevedere nel bando la possibile ammissione di un medesimo soggetto ad entrambi i bandi, costringendolo però, in caso di duplice vittoria, ad una scelta.
Esattamente quel che è successo. Con rilanci sul canone fissati in entrambi casi al 20%, l’offerta di Caronte era stata ritenuta la più economicamente vantaggiosa sia per il Terminal 1 che per il Terminal 2. La compagnia delle famiglie Franza e Matacena ha così dovuto optare, scegliendo il secondo (432mila euro/anno), aprendo la strada per il Terminal 1 a Comet, società di Ivo Blandina che se l’è aggiudicato con il raddoppio del canone (720mila euro/anno).
Non accettata l’offerta del terzo gruppo in gioco, Diano Lines.
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