Terminal Imt (Messina) perde container (-30%) ma cresce nei rotabili e tiene nelle merci varie
Il calo dei box (da 246.484 a 189.156 Teu) è dovuto allo spostamento di una linea Msc a Bettolo
Per Intermodal Maritime Terminal (Imt), il terminal operator del gruppo Ignazio Messina & C., l’anno 2021 è stato nuovamente contraddistinto dalla necessità di dover gestire l’emergenza derivante dalla continua diffusione del virus Covid-19. Il traffico container è risultato in calo dai 246.484 Teu del 2020 a 189.156 (-30%), mentre i carichi rotabili sono cresciuti da 89.946 a 97.076 metri lineari (+8%), mentre stabili sono state le merci varie passate da 20.904 a 21.000 tonnellate. Riconfermata dunque la vocazione multipurpose di Imt.
L’azienda ha fatto sapere che “il percorso formativo dei primi 21 giovani assunti nel corso del 2018, si è completato durante l’anno 2021, confermando per tutti i giovani lavoratori, il contratto di lavoro a tempo indeterminato, accrescendo la forza lavoro polivalente del terminal con un focus, inoltre, sulla qualità delle risorse umane”.
Anche gli investimenti per l’ammodernamento del parco mezzi di movimentazione gommati sono proseguiti per tutto il 2021: “La messa in servizio di un flat-rack ribassato da 33 tonnellate, tre frontloader elettrici con portate da 2,5 a 5 tonnellate, l’inserimento in flotta di nove nuovi trattori Terberg 4×4 e due safenecks aumentano la capacità di trazione dei carichi pesanti fino a 150 tonnellate rendendo il margine di operatività del terminal maggiormente attrattivo sul mercato”. Oltre a ciò, “l’introduzione in servizio di due elevatori Ech dedicati al parco vuoti, unitamente alla riorganizzazione del deposito vuoti, hanno garantito un ottimo risultato operativo a supporto di tutta la filiera logistica” spiega l’azienda.
Messina aggiunge poi che “le criticità causate dai lavori ancora in corso relativi al riempimento fra i ponti Ronco e Canepa e i dragaggi non ancora avviati degli specchi acquei dell’accosto Ronco ponente, sono state gestite riducendo al minimo le ripercussioni sull’operatività e conseguente produttività del terminal”.
Nonostante le difficoltà dovute all’impatto dei cantieri che interessano il parco ferroviario portuale, nonché le criticità della rete autostradale regionale, l’attività intermodale svolta da Imt “è stata tale da gestire non solo tali criticità, consolidando il servizio, ma anche di incrementare i volumi del trasporto ferroviario (+13%) da e per tutto il Nord e Centro Italia, come concreta risposta alle esigenze del mercato”. Inoltre, nel corso dell’anno è stato sviluppato e attuato un servizio di shunting interportuale dedicato tra terminal Imt e Terminal Bettolo (il primo partecipato e il secondo controllato da Msc, ndr) a conferma delle sinergie di gruppo e della volontà di sviluppare maggiormente il servizio intermodale strada – ferro”.
Il calo dei volumi registrato relativo alle movimentazioni di container, “determinato dallo spostamento di un importante servizio presso il terminal Bettolo, è stato solo parzialmente mitigato dall’arrivo di un nuovo servizio della compagnia Akkon e da un servizio quindicinale della compagnia Tarros”.
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